[ot-caption title=”Jon Errasti – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/02/Jon-Errasti.jpg”]
Se ne parlava già da tempo, ma sono gli ultimi giorni del mercato estivo a regalare un rinforzo dalla Spagna al tecnico Nenad Bjelica che lo sceglie per il centrocampo spezzino.
Jon Errasti, nativo di Eibar, poco più di 20 Km da Bilbao, in terra Basca: approda in Liguria dopo un lungo viaggio, quasi 1.300 Km in automobile, per sposare una nuova fase della sua carriera, dopo le imprese nella squadra della sua città.
Considerato sin da subito una sorta di alter-ego di Juande, trova poco spazio nella prima parte del campionato, tanto da divenire quasi una sorta di oggetto misterioso.
Un’apparizione con la Salernitana, dalla quale si ricava un’impressione relativa, poi Modena ed in casa con l’Entella gioca da titolare, ma la forma non è certo ancora quella giusta.
La gara di Novara è da dimenticare, per lui e per lo Spezia: inizia l’era Di Carlo, gioca 45 minuti con il Crotone e si infortuna.
Salta tutte le gare di dicembre, ma non il richiamo della preparazione di gennaio, dalla quale esce rinfrancato nel fisico e pronto a mettersi a disposizione del mister che lo impiega da titolare nelle ultime 4 partite, in un crescendo di prestazioni positive.
Nel centrocampo a tre disegnato da mister Di Carlo sembra trovarsi alla perfezione da vertice basso, magari senza la tecnica di Juande, ma con quelle doti di interdittore e recupera palloni che in questo campionato spesso fanno la differenza.
Dove non arriva con la corsa, arriva con l’allungo o in scivolata, ma soprattutto con la forza fisica che lo contraddistingue.
A questo punto il basco può a ragion veduta essere considerato come un acquisto di gennaio, tale da comporre una mediana tutta nuova, in campo con il Lanciano, con Pulzetti e Sciaudone.
Una mediana di grande sostanza, ma anche qualità, per rinnovare ambizioni che per un lungo momento, sembravano essere destinate ad eclissarsi nell’anonimato di questo campionato.
Ma la sua crescita, unita a quella di tutta la squadra, è una delle note più liete del periodo, ma non l’unica, di questo siamo certi.