Serie B – 30° Giornata
5/3/2016 – ore 15
Stadio Partenio-Lombardi
Arbitro: Chiffi di Padova – 7
Avellino |
0 |
– |
1 |
Spezia |
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(4-3-1-2) | |
6,5 – Frattali | 1 |
6 – Pisano | 14 |
6,5 – Jidayi |
25 |
6,5 – Biraschi |
5 |
6,5 – Visconti |
13 |
6 – Arini |
4 |
5,5 – Paghera | 23 |
6,5 – Gavazzi |
6 |
5,5 – Bastien | 26 |
6 – Mokulu | 9 |
6 – Castaldo | 10 |
6 – Tesser | All |
A disposizione | |
Offredi | 22 |
5,5 – Nica |
2 |
6 – Tavano | 7 |
Pucino |
11 |
Joao Silva |
16 |
s.v. – Sbaffo |
21 |
D’Attilio | 24 |
Chiosa | 27 |
Migliorini | 29 |
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(4-3-3) | |
1 | Chichizola – 7 |
2 | De Col – 6,5 |
3 | Valentini – 7 |
19 | Terzi – 7,5 |
17 | Migliore – 7 |
32 | Pulzetti – 7 |
15 | Errasti – 6,5 |
7 | Sciaudone – 7 |
23 | Piccolo A. – 6,5 |
11 | Calaiò – 6,5 |
4 | Acampora – 7,5 |
All | Di Carlo – 7 |
A disposizione | |
12 | Sluga |
5 | Postigo – 6,5 |
8 | Juande |
9 | Nenè – s.v. |
20 | Kvrzic |
24 | Vignali – s.v. |
25 | Ciurria |
26 | Misic |
28 | Tamas |
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Gol: 47′ Acampora.
Angoli: 13 – 1
Recuperi: 0‘ – 3‘
Note: Giornata con cielo coperto, terreno buono.
Spettatori: 6.000 circa, con 50 spezzini.
Crudele, beffardo ed inevitabile: il destino chiama in causa il giovane napoletano Gennaro Acampora per regalare alle Aquile il primo storico successo sull’Avellino.
Sua la rete che regala, non solo un successo dal sapore speciale, ma tre punti che vogliono dire settimo posto in classifica e nono risultato utile consecutivo.
Succede tutto ad inizio ripresa, con il gol sinonimo di una squadra unita, mai doma, capace di soffrire e colpire nei momenti cruciali.
Qualche sbavatura sulle situazioni di palla inattiva, ma la retroguardia aquilotta, sorretta dalla buona sorte e da un super Terzi, regge, salvaguardando un risultato che in un colpo solo regala ancor più fiducia ed estromette l’Avellino dalla lotta play-off.
I VENTIDUE IN CAMPO: VALENTINI SOSTITUISCE POSTIGO, ACAMPORA ESTERNO ALTO. NEL 4-3-1-2 DEI LUPI RIENTRA CASTALDO
Tre sconfitte e cinque pareggi: dici Avellino e poi muori. In otto precedenti, mai lo Spezia è riuscito ad imporsi sui Lupi, vera e propria bestia nera. Separate in classifica da quattro lunghezze, le squadre di Tesser e Di Carlo cercano punti preziosi per continuare la rispettiva marcia play off in quella che è la trentesima giornata del campionato cadetto.
Al Partenio, qualche modifica nel 4-3-3 del tecnico aquilotto che lancia da primo minuto Chichizola, De Col, la novità Valentini, Terzi e Migliore in difesa, Sciaudone, Errasti e Pulzetti sulla mediana, con l’inedito trio offensivo composto da Piccolo, Calaiò e Acampora, nell’inusuale posizione di esterno d’attacco.
4-3-1-2 per i padroni di casa, con Frattali in porta, Pisano, Biraschi, Jiday e Visconti sulla retroguardia, Arini, Paghera e Gavazzi a centrocampo, con la giovane promessa Bastiem dietro il tandem Castaldo – Mokulu. Non c’è Insigne, assente per squalifica.
Differenti gli umori delle due compagini, con i bianco verdi, da un lato, messi sotto accusa in settimana dal numero uno Taccone, insoddisfatto per i soli tre punti nelle ultime sette uscite, dall’altro, invece, le Aquile di Mimmo Di Carlo, la formazione con il miglior rendimento in questo inizio d’anno grazie agli otto risultati utili consecutivi.
PAURA SPEZIA SULLE PALLE INATTIVE: TRAVERSA MOKULU, PICCOLO E CALAIO’ IMPRECISI
E’ di sostanziale equilibrio l’avvio di partita, con le due squadre in lotta nelle zone centrali del campo.
La prima vera occasione arriva dopo dieci minuti, con Gavazzi che smista dalla sinistra un buon pallone per l’accorrente Mokulu, lesto ad anticipare Valentini col piattone, ma non altrettanto preciso nella conclusione.
Decisamente più pericoloso quattro minuti più tardi lo stesso numero nove belga, protagonista di un poderoso stacco di testa che si stampa sulla traversa, a Chichizola battuto.
Lo Spezia gioca di rimessa, ma la retroguardia bianco – verde, la quarta più battuta del torneo, fa muro, respingendo al mittente le folate avversarie.
Incontro dal ritmo blando, caratterizzato da un tema molto chiaro: l’Avellino fa la partita, i bianchi cercano lo spunto in contropiede.
Si arriva così alla mezz’ora, con il match che viene svegliato prima dal sussulto di Castaldo, a un passo dall’uno a zero con uno stacco di testa su situazione di corner, quindi con Piccolo e Calaiò, che sprecano due palloni d’oro, calciando, rispettivamente, sulla manona di Frattali e a lato.
Non succede nient’altro nella prima frazione di gioco: nessun minuto di recupero e squadre negli spogliatoti sullo zero a zero.
ACAMPORA UBER ALLES: SOLO APPLAUSI PER QUESTO SPEZIA
A dir poco in salita l’inizio ripresa dei campani, costretti a rinunciare a Pisano per infortunio – dentro Nica al suo posto – ma soprattutto trafitti da una bellissima azione corale iniziata da Calaiò, passata dai piedi di Sciaudone e finalizzata da Acampora con un sinistro chirurgico che si infila alla destra di Frattali.
Tutto di prima nello Spezia’s show: uno a zero e palla al centro.
Risposta di un frastornato Avellino sulla solita situazione di corner, con Arini che, tutto solo, non riesce a dare forza al proprio stacco di testa.
Il vantaggio dei bianchi modifica le carte in tavola, con i padroni di casa costretti a riversarsi in avanti e a scoprirsi maggiormente.
Ne approfittano i ragazzi di Di Carlo, a un passo dal raddoppio prima con l’esterno della rete colpito da Piccolo, quindi con il piattone di Errasti, di poco fuori dopo l’ottima sponda di Calaiò.
Tesser corre ai ripari, chiamando in causa l’esperto Tavano al posto di uno spento Bastien.
Al 18′, alto il destro a giro di Gavazzi, stessa sorte per il tentativo di Sciaudone.
Ci provano con più insistenza i Lupi, rivitalizzati dall’estro di Tavano – vicino al pareggio con una conclusione dal limite – e aiutati anche da una disattenzione di Pulzetti, che di testa serve a Castaldo la possibilità di scaricare un destro potente, ma impreciso.
Primi cambi anche per lo Spezia, con Postigo e Nenè che rilevano Sciaudone e Piccolo. Sbaffo per Arini è invece l’ultima mossa di Tesser.
Attacca a testa bassa l’Avellino, cercando soprattutto lo spunto sugli esterni: al 40’ pennellata di Visconti dalla destra e pallone che attraversa tutta l’area aquilotta senza trovare nessun colpitore.
Scampato il pericolo, le Aquile la potrebbero definitivamente chiudere con il contropiede di Calaiò, ma l’Arciere spreca ancora una volta a tu per tu con Frattali, alzando troppo la mira.
Ultimi scampoli di partita anche per Vignali, che prende il posto di Acampora, tutti in the box quelli dell’Avellino, ma i bianchi reggono, portando a casa tre punti d’oro e il nono risultato utile consecutivo.
Tabellino e Voti – Enrico Lazzeri