[ot-caption title=”Mister Mimmo Di Carlo – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/03/Mimmo-Di-Carlo-2.jpg”]
C’era una scia da poter prendere e la speranza che si rivelasse un turno favorevole a noi.
Ma non è cambiato niente, né in peggio, né in meglio. Quella scia resta qualche metro ancora lontana da noi, esattamente come ieri, tutto come prima.
Tutto rinviato agli ultimi 270 minuti di gioco, quando il coraggio, tenuto nascosto ieri, dovrà mostrarsi e condizionare in positivo la ricerca di una posizione privilegiata nella griglia Play Off.
Perché questi 270 minuti potrebbero rivelarsi molto interessanti, tra scontri incrociati e l’ imprevedibilità tipica di ogni finale di stagione, in cui emergono le squadre che hanno davvero più voglia, più condizione, più attributi, più solidità.
Lo Spezia esce dalle due trasferte consecutive con 4 punti e zero gol incassati, sempre nota molto importante.
Certo, la partita di Vicenza aveva lasciato un gusto diverso, oltre a due punti in più.
Ma quando ti trovi completamente in giornata no, quando anche le cose più semplici si rivelano tremendamente complicate, allora puoi accettare un punto in trasferta con un mezzo sorriso tra le labbra.
Nella giornata in cui, probabilmente, a Latina lo Spezia ha trovato l’ultimo impegno davvero impegnativo della regular season, il passo è stato senza strappi, andamento lento, che ha portato al “facile” traguardo del “non facciamoci male”.
Hanno pareggiato tutte e probabilmente non a caso, perché questo è il momento in cui una caduta può pesare tremendamente in termini di classifica e di morale.
Questioni psicologiche, e non solo, fondamentali nel calcio. Orticelli da difendere.
Lo Spezia, come altre, ha scelto quindi di uscire senza ossa rotte da Latina, campo piccolo e complicato, reso ancora più difficile dal caldo, dall’atmosfera da “ultima spiaggia” dei pontini e, di conseguenza, dalla loro grande aggressività palla su palla. Prime e seconde palle.
C’era da aspettarselo, Di Carlo sapeva di trovare esattamente quel clima e quelle complicazioni; di sicuro, però, pretendeva dai suoi qualche sortita pericolosa, un maggiore coraggio, maggiore velocità.
Il gioco “a due tocchi” e verticale, marchio di fabbrica dello Spezia 2.0 da trasferta, si è preso una giornata di pausa. Cosi come il motore, a marce limitate, ha deciso di conservare per gli ultimi 270 minuti di gioco gli strappi importanti, il più prezioso carburante.
Ora c’è da recuperare davvero tutti gli elementi della rosa a disposizione del mister, e tutti dovranno dare qualcosa in più oltre a ciò che hanno dato fino ad ora.
Non sarà semplice, ma le squadre che saranno in grado di osare sbagliando il meno possibile, sfruttando tutta la qualità e le energie residue delle rispettive rose, arriveranno nelle prime 5 senza grosse difficoltà.
Usciranno tutte le verità di questo campionato negli ultimi 270 minuti di gioco, con la possibilità poi, per tutte, di confermarle o ribaltarle in positivo e in negativo agli spareggi.
Le aquile hanno qualche metro in più da percorrere e maggiori metri da guadagnare all’orizzonte, ma tutto lascia pensare che il vento sarà favorevole. Da sfruttare.