[ot-caption title=”Mister Moreno Longo – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/09/Mister-Longo.jpg”]
Dopogara movimentato, in campo, negli spogliatoi, ed in sala stampa: protagonisti il Presidente della Pro Vercelli Massimo Secondo e l’allenatore Moreno Longo.
Il massimo dirigente dei piemontesi non le manda a dire, ma se contestare un rigore è lecito, aggiungerci accuse ingiustificate verso La Spezia e lo Spezia, lo è molto meno.
“Non è possibile che quando veniamo a giocare qui, le cose non vadano mai per il verso giusto, oggi c’è stato il rigore inesistente a complicare il tutto, ma qui troviamo sempre un ambiente ostile sia prima che durante, che dopo la gara“, l’accusa non è affatto velata nei confronto della società spezzina, rea di aver trattato male la compagine ospite.
Il nervosismo post gara ha sicuramente ingigantito una situazione contingente, portando anche a fraintendimenti che sono sfociati nelle lamentele del Presidente che ha continuato nei suoi strali anche prima di mettersi in viaggio per il ritorno, provocando l’intervento delle forze dell’ordine.
“La Spezia per noi è una trasferta sgradita – ha ribadito il Presidente – non vorrei venirci più a giocare“.
Ovviamente ce lo auguriamo, ma non perché speriamo nella retrocessione della Pro, ma semmai in qualcosa di migliore per la squadra spezzina.
Mentre il Presidente portava avanti lo show in mix zone, l’allenatore Longo raggiungeva la sala stampa, anche lui con un diavolo per capello, pronto a scagliarsi verso il direttore di gara.
“Non serve nemmeno che riveda l’episodio – ha attaccato il mister – tanto era netta ed evidente l’azione come l’abbiamo vista dal vivo e come non l’ha vista l’arbitro da pochi passi. Non è possibile che si penalizzino sempre le squadre piccole, a vantaggio dei club più blasonati, viene vanificato tutto il lavoro che facciamo, gli investimenti della società. L’arbitro doveva chiederci scusa, invece non ha voluto nemmeno parlare dell’episodio, trovando solo delle scuse. Ribadisco, mi sarei anche accontentato delle sue scuse che invece non sono arrivate“.
Sin qui ci si potrebbe anche stare, anche se il tono è eccessivamente accusatorio, tuttavia è il prosieguo dello sfogo di Longo che esce dalle righe e ricalca l’inadeguatezza di quello del Presidente Secondo: “Penso che si siano creati presupposti per una direzione di gara tutt’altro che tranquilla da parte di un arbitro esordiente nella categoria. In settimana sui quotidiani locali spezzini si leggevano titoli che potevano condizionare il direttore di gara e così è stato. Ma purtroppo quando si viene su questi campi a giocare, capita anche questo. Tuttavia la mia squadra è in crescita e avremmo meritato il pari per le occasioni create nel finale“, ha concluso il mister dei piemontesi.
Questione di punti di vista, ma anche di rispetto del prossimo, quello che Mister e Presidente hanno evidentemente dimenticato in Piemonte e che magari, aiutati da una bella camomilla, forse ritroveranno…