[ot-caption title=”Mister Mimmo Di Carlo – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/09/mister-Di-Carlo-1.jpg”]
Eccola, una di quelle vittorie da “grande“.
Su un campo storicamente nemico e, per tutta una serie di ragioni, sempre ostico per chiunque vi giochi, un attaccante perfetto ed un portiere perfetto fanno la differenza più grande e più semplice del mondo. Intorno, c’è tutto il resto, indispensabile.
Un uno-due da squadra cinica, ebbene si, che va a prendersi quello che vuole sfruttando il lato debole avversario con due azioni simili, trovando in Nenè quel terminale offensivo che può e deve fare la differenza, facendo apparire gol semplici due gol che semplici poi non sono.
Ecco la nota migliore di giornata che, accompagnata all’imperforabilità della porta di Chichizola, rendono il quadro praticamente perfetto.
Non è un caso quindi il quarto posto, e questo piccolo volo in classifica che non può che far bene, se preso col giusto mix di misura ed entusiasmo.
Il giusto mix, Mimmo Di Carlo sembra averlo trovato per quel che riguarda il binomio esperienza-gioventù.
E’ una squadra, questa, che mette in fascia cavalli e velocità di chi ha un anagrafe da battaglia, e al centro, nei ruoli più delicati, una sana dose di esperienza; una spina dorsale solida e affidabile, fatta di gente che ha masticato per più anni la serie B da protagonista. Che sa come si fa, e fa da chioccia a tutto il gruppo.
Ora viene il bello, il difficile e l’appetitoso.
In breve tempo lo Spezia affronterà tre le mura amiche partite di cartello, ed è quantomeno interessante pensare ai margini di miglioramento che questa squadra potrà ottenere cammin facendo, quasi settimanalmente.
Questo aspetto, assieme al recupero di alcuni elementi importanti attualmente ai box o, semplicemente, ancora fuori forma, potrà apportare ancora più benefici ad un’idea meravigliosa che settimana dopo settimana non dovremo smettere di coltivare.
Mantenendo, al contempo, piedi a terra e fame chimica. Due parole che sintetizzano palpabilmente la mentalità del tecnico aquilotto.
