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Dai play off agli attuali play out: qualcuno svegli il Cesena da questo brutto incubo, se ne è in grado.
Tredici punti in classifica, due sole partite vinte, cinque perse, ben sette pareggiate e un allenatore cambiato. Numeri preoccupanti quegli degli emiliani, alle prese con un inizio di campionato a dir poco complesso.
Partita con l’obiettivo di ripetere la buona stagione passata, la squadra che fu di Drago, non si è invece scrollata di dosso la delusione dell’eliminazione casalinga nel turno preliminare play off per mano proprio dello Spezia, inanellando prestazioni e risultati da retrocessione.
Inevitabile, dunque, che il primo a pagare sia stato l’ex tecnico del Crotone, sostituito dall’ex Bari e Perugia Camplone, capace di ottenere, nelle prime due uscite, una sconfitta e una vittoria.
I tre punti conquistati contro il Pisa hanno ridato fiducia a club e tifosi, anche se la strada per una completa guarigione sembra ancora lunga.
Tanti, infatti, sono i difetti da limare, a cominciare da un attacco che segna con il contagocce – appena 12 le reti messe a segno – . Paradossalmente, invece, lo stesso discorso non si può fare della difesa, tra le migliori del torneo con appena 14 gol subiti.
Stranezze di una squadra che, volente o nolente, si ritrova però a lottare nei pericolosi meandri della classifica. A Camplone – fautore del 4-4-2, ma che in queste giornate ha fatto suo il 4-3-3 di draghiana memoria – il compito di ridare entusiasmo ad una piazza fortemente depressa.