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E’ durato appena una stagione il sogno del Frosinone tra i grandi della A: dopo un campionato sofferto sino all’ultimo, la squadra che fu di Stellone si è infatti dovuta arrendere alla matematica, ma non per questo ai desideri di rivalsa.
E non a caso, la rosa allestita da Patron Stirpe viaggia, dopo 16 giornate, nei piani alti della classifica, in piena zona promozione.
Sulla panchina dei ciociari non siede più il grande trascinatore Roberto Stellone, nel frattempo passato ed esonerato in quel di Bari, ma quel Pasquale Marino che tanti bei ricordi, complice il suo calcio offensivo e propositivo, ha lasciato sia in A che in cadetteria.
Dopo l’esonero di Vicenza, il tecnico siciliano ha accettato il trasferimento nel Lazio: un avvio non semplice, a testimonianza che le retrocesse non hanno mai vita facile in B, ma poi la svolta sino alla cavalcata delle ultime giornate.
Se non fosse stato per l’ultimo mezzo passo falso in casa contro la Ternana, i gialloblu sarebbero a quest’ora primi in coabitazione con la corazzata Verona.
Ad ogni modo, i 31 punti in classifica dicono, al momento, promozione diretta e più tre sulla terza in classifica Benevento.
Squadra attrezzata, esperta – 28 anni la media – schierata in campo con un classico 4-4-2, che vede al proprio interno giocatori del calibro di Ciofani, Dionisi e Cocco, autori, sin qui, di 13 reti. Ma anche giovani promesse quali il portiere classe ’92 Bardi, il centrocampista ventitreenne Mirko Gori e l’ala destra Churko, nata nel 1993.
Ad accompagnare i destini dei Leoni un pubblico sempre caldo, in un Matusa teatro di grandi emozioni che a partire dalla prossima stagione, però, passerà il testimone al nuovo impianto dedicato a Benito Stirpe. Uno stadio all’avanguardia, di proprietà, senza barriere, aperto sette giorni su sette: quale migliore incentivo per inaugurarlo con un ritorno in A? Al campo la sentenza.