[ot-caption title=”Pablo Granoche, tornerà al gol? – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/11/Granoche-esulta.jpg”]
Al “Picco” arriva il Perugia di Bucchi, squadra di categoria, tosta, quadrata, talentuosa.
Lo Spezia arriva da uno dei suoi peggiori momenti a livello di risultati in campionato, culminante con la sconfitta nella nebbia fitta e gelida di Ferrara.
C’è tanta voglia però di soffiare via un po’ d’aria negativa, per un gruppo praticamente fermo in graduatoria da circa due mesi eppure sempre li, aggrappato alla possibilità di inserirsi nelle sfere alte con un piccolo scatto di forza e di qualità.
Piccolo quanto tremendamente complicato, trattasi di vittorie, magari un paio consecutive, nulla di impossibile per riprendere discorsi di un certo tipo, e creare riserve di energia più consistenti.
Finora sono mancati i gol alla truppa di Di Carlo, un fardello troppo pesante da portare, per riuscire a volare.
Forse non a caso il tecnico di Cassino, non curante di superstizioni varie ed eventuali, esorta il diablo Granoche a battere un colpo; si affida a lui, alla sua esperienza, a quella cattiveria sotto porta che è sempre stato un suo imprescindibile marchio di fabbrica.
Tra acciacchi e sbalzi di forma tipici di chi non ha potuto fare una normale preparazione atletica, l’attaccante ex Modena è uno dei simboli negativi dell’attacco aquilotto, per quanto le sue colpe siano ridotte al lumicino.
In un campionato come questo, che concede sempre seconde, terze e quarte chance, uno come lui può comunque pesare ed incidere in ogni momento, in ogni dettaglio posto negli ultimi sedici metri, a patto di avere una forma almeno pari al 70%.
Questo è il grande dilemma. L’assenza forzata e prolungata di Nenè, però, non permette molte altre scelte, a parte quella di Cisotti, per altro una piacevole sorpresa, ma un arma forse più idonea a scalfire le difese avversarie quando gli spazi si fanno più larghi. Vedi Baez, vedi Okereke.
Qualcosa andrà inventato nel guado di mezze certezze e di altre, insostenibili, pesanti assenze.