[ot-caption title=”Antonio Piccolo – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/03/Piccolo-1.jpg”]
CHICHIZOLA: 6 – Poco e niente, raccoglie una palla dal sacco dopo pochi secondi, una bella uscita sui piedi di Lasagna, per il resto assiste al match.
DE COL: 5,5 – Dopo pochissimi secondi si fa anticipare da Di Gaudio su una palla a mezza altezza ed ha la sfortuna che quell’azione porta al gol sconfitta, poi corre molto, cerca intraprendenza, la trova di rado e con la consueta imprecisione.
VALENTINI: 6,5 – Il migliore dei suoi, nonostante qualche neo. Annulla Mbakogu a parte quella sponda iniziale da cui parte l’azione decisiva dell’intero match e quel colpo di testa in cui doveva trovare il gol del pareggio. Due parentesi negative, vero, ma resta uno dei migliori a livello di prestazione e di continuità.
TERZI: 6 – Ordinaria amministrazione, contiene Lasagna con l’arma dell’anticipo, prova qualche sfortunata sortita offensiva.
MIGLIORE: 6 – Quando sale e trova gli uno-due dei compagni diventa quasi incontenibile, ma il Carpi ha il merito di chiudere i varchi laterali con grande maestria e diventa difficile anche per lui trovare i giusti pertugi in quegli spazi strettissimi.
ERRASTI: 6,5 – Non è partita da fiorettisti, forse per questo il mister preferisce lui a Signorelli e Maggiore. Lotta, risponde presente ad ogni tackle, ma purtroppo non ha piedi da regista e non detta tempi di gioco brillanti. Sarebbe, altrimenti, in serie A spagnola da protagonista. Prova due volte la conclusione, senza fortuna.
PULZETTI: 5,5 – Attento, forse troppo, a non scoprire le spalle ad Errasti. Carpi è tradizionalmente partita da battaglia, c’era dunque anche bisogno di lui, ma combina troppo poco e non offre questa volta nulla in chiave offensiva.
DJOKOVIC: 5,5 – Parte abbastanza bene tenendo alto il suo pressing, come ci aveva abituato in queste settimane. Sparisce a poco a poco, con Migliore non ci sono zone di luce e Di Carlo decide che per lui la partita finisce al 45′.
MASTINU: 5,5 – Nel primo tempo fa le cose per bene, giocando semplice ma non trovando mai un’azione, anche solitaria, in cui possa anche solo pensare di spaccare la partita o una difesa intera. Non è probabilmente nemmeno nelle sue corde. Nella ripresa si defila colpevolmente dal match.
PICCOLO: 6 – Strappa la sufficienza grazie a quel quarto d’ora finale in cui ha il merito di cambiare passo e di provare a dare la scossa, supportato da una precisione maggiore rispetto agli altri 75 minuti del match in cui ne azzecca troppo poche, per uno coi suoi colpi e le sue potenzialità. Il momento resta cosi e cosi.. come tutto lo Spezia da trasferta.
GRANOCHE: 6,5 – Avrebbe meritato il gol su quella palla che finisce sulla spalla del portiere in maniera rocambolesca. Si era fatto trovare ancora pronto. Per il resto conferma tutto il suo periodo positivo, svariando su tutto il fronte e risultando prezioso anche come assist-man. Che il Dio del calcio ce lo conservi in questo stato almeno per un altro mesetto..
SCIAUDONE: 6 – Il suo ingresso in campo non comporta un cambio di atteggiamento generale e nemmeno di reparto, negli ultimi minuti alza la sua pressione e prova a far male, lottando ed inserendosi in qualche spazio interessante. Troppo tardi, come tutti.
BAEZ: 6 – Porta vivacità, che poi è l’unica cosa che in certe partite gli può chiedere Mimmo Di Carlo. Mette qualche palla interessante, svaria intorno a Granoche come fosse una mosca tra i giganti in maglia bianca. E’ un ronzio da sufficienza e nulla più. Non cambia il match, ma fa meglio di Mastinu.
PIU: S.V.
All. DI CARLO: 5,5 – Ci si attendeva molto anche da questa trasferta, il gol lampo del Carpi tarpa troppo facilmente le ali a tutti. Ed è un demerito. Fabbrini manca eccome, cosi come gli manca un’altra vera punta da pescare in panchina. Restiamo, per ora, una squadra al bivio che deve migliorare la gestione delle trasferte, come faceva nel miglior periodo della passata stagione. Tanta voglia di crescere, ma con poco coraggio collettivo e poco merito individuale, quando c’è da battere un colpo più importante.
Arbitro PINZANI: 6 – Dirige abbastanza all’inglese, lasciando correre molti confronti corpo a corpo e mantenendo così uniformità di giudizio. Quando poi inizia a distribuire i gialli, lo fa con altrettanta uniformità. Nessun episodio difficile da giudicare nell’arco della gara.