[ot-caption title=”” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/04/Di-Carlo-1.jpg”]
Solo sabato, al termine della partita contro il Bari, scopriremo la vera importanza della vittoria di Verona contro l’Hellas.
Nessun dubbio dal punto di vista mentale, i tre punti dell’altra sera non possono che sistemare qualcosa di importante a livello nervoso, all’interno e all’esterno dell’ambiente. Il ritiro di Pontremoli, deciso dopo la sconfitta interna subìta ad opera del Benevento e la conseguente contestazione, è stata presa di buon grado dal gruppo, deciso a curare ogni singolo aspetto per uscir fuori da un momento difficile. Perché la classifica resta complessa, anche se molto, adesso, dipenderà dalla gara di sabato al “Picco” contro i pugliesi, avanti di due punti in graduatoria. Il giochino aritmetico è presto fatto.
Affronteremo una squadra che, un po’ come noi, vive di speranze e di rose importanti, che non sempre portano risultati conseguenti al lavoro dietro la scrivania. Se mancheranno o meno alcuni elementi importanti nel reparto offensivo, lo scopriremo tra oggi e domani. Di sicuro, sarà uno scontro diretto e come tale sarà fondamentale strappare punti e restare in gara per 90 minuti, ridurre al minimo disattenzioni e palle vaganti, sfruttare il fattore campo che sarà , ancora una volta, comunque convinto sostenitore. Tre punti a Verona restano comunque impresa mai raggiunta nella storia dello Spezia Calcio, e qualcosa vorrà pur dire.
C’è curiosità nel vedere se Mimmo Di Carlo ripasserà al 4-3-3, con conseguente rilancio di Fabbrini, o se sarà la volta delle due punte pesanti, ora che Niccolò Giannetti potrebbe essere a tutti gli effetti arruolabile anche dal primo minuto accanto a Pablo Granoche. Per un’idea offensiva stimolante, diversa, maggiormente di peso. In questo caso, potrebbe essere uno tra Piccolo, Fabbrini e Maggiore ad agire dietro di loro.
Il tecnico spezzino, di sicuro, dovrà stimolare ogni singola risorsa tattica, da qui in avanti. La rosa glielo permette, e Verona insegna.