[ot-caption title=”Ammari esulta dopo il gol – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/11/Esulta-Ammari.jpg”]
Peggior rendimento esterno del campionato e tabù trasferta che non viene ancora sfatato per uno Spezia bloccato sul pari da un Brescia sempre più Caracciolo dipendente.
Alla vigilia questo si sapeva, arginare per 90 minuti Caracciolo avrebbe significato probabilmente portare a casa punti.
E in effetti la coppia di centrali Giani-Capelli aveva ancora una volta risposto presente, non facendo vedere palla al forte attaccante biancoazzurro per più di un’ora di gioco.
L’airone però, bomber di razza qual’è, lasciatogli qualche centimetro di troppo non ha esitato a punire alla prima palla gol.
La prodezza in girata di testa che si spegne alle spalle di un incolpevole Manfredini è di rara bellezza, ma la difesa bianca ha sicuramente concesso troppo spazio.
Ancora una volta l’attenta retroguardia spezzina, svolgendo una gara pressoché perfetta macchiata da quell’errore in marcatura, paga dunque la prima ed unica disattenzione dell’incontro.
Gallo si vede ancora una volta rimandare l’appuntamento con la prima gioia esterna della stagione, uscendo dal Rigamonti con un solo punto, che è anche il quarto in altrettante gare.
Prendendo il bicchiere mezzo pieno potremo dire che le aquile superano imbattute un mese di scontri davvero difficili, che avrebbero potuto aggravare la classifica.
E invece no, lo Spezia è li, sente il calore delle fiamme play-out, ma ne resta fuori e ora il calendario dovrebbe, se vogliamo, giocare leggermente più a nostro favore.
Vincere il prossimo turno casalingo contro il Pescara significherebbe dare un senso al bel filotto dei 4 pareggi consecutivi, ma soprattutto vorrebbe dire non arrivare alla trasferta di Cremona con l’acqua alla gola.
Ecco dunque che la sfida a Zeman di Sabato prossimo sarà per Gallo decisiva per chiarire gli obiettivi della squadra: lottare per rimanere in Serie B o sperare in qualcosa di più.
Tornando al match di ieri, si è notato quanto Gallo credesse nella vittoria, perché in effetti era davvero a portata di mano.
Il doppio cambio Maggiore-Marilungo dopo un quarto d’ora della ripresa ha evidenziato quanto il mister volesse portare a casa la partita.
Sbancare proprio quello stadio che non ha fatto altro che fischiarlo per 90° minuti, sarebbe stato un motivo in più per rompere questa maledizione.
Peraltro, di fronte aveva un Brescia modesto, tutt’altro che agguerrito e determinato al successo, che sembrava preoccupato principalmente a non perdere la sfida, valida per un possibile sorpasso in classifica da parte delle aquile.
Più che un 3-4-2-1, modulo con cui le rondinelle si presentavano alla vigilia, pareva più un 5-4-1 che ha lasciato davvero pochi spazi ai bianchi, con Longhi e Cancellotti piantati in fase difensiva e Bisoli e Martinelli ad ingabbiare Mastinu tra le linee.
Nonostante l’assetto difensivo bresciano, soprattutto nella prima frazione i ritmi del gioco comunque sono rimasti bassi.
Soltanto un lampo spezzino sull’asse Gilardino-Granoche, ci illudeva di poter sbancare il Rigamonti.
Ad aumentare le nostre speranze di successo, qualche fischio dalle gradinate dello stadio testimoniava quanto il Brescia non fosse in partita, mentre lo Spezia, nonostante la scarsa qualità del gioco, sicuramente giocava meglio degli avversari.
Poi però, dopo un primo tempo di studio, giocato a ritmi bassi, gli spazi si aprono e le due squadre escono allo scoperto, in particolare i padroni di casa che partono meglio e vanno in vantaggio.
La reazione spezzina arriva ancora una volta dalla panchina, con l’inserimento del franco algerino Ammari, a cui basta una manciata di minuti per rimettere le cose in chiaro.
Dopo il bel debutto al Picco contro il Frosinone in cui ha dato il là all’azione che ha propiziato il rigore, ieri si è caricato la squadra sulle spalle, salvandola da un’immeritata sconfitta che sarebbe valsa la zona play-out.
Giocatore dalla qualità indiscutibile mai decollato però nel grande calcio a causa dei numerosi acciacchi fisici, Najib Ammari sta entrando piano piano negli automatismi del tecnico aquilotto.
Al momento è proprio lui l’uomo della provvidenza per lo Spezia, chissà se sarà la stagione della sua consacrazione..
Per il momento è davvero sulla buona strada.