Matteo Pessina, la scorsa estate, ha rappresentato la lieta novella del mercato guidato dal D.S. Gianluca Andrissi.
Per la mezzala aquilotta, proprietà Atalanta, stravede il tecnico dei lombardi Giampiero Gasperini, il quale ha fatto più di una resistenza nei giorni in cui il trasferimento in prestito del centrocampista sembrava cosa fatta; alla fine ha prevalso il desiderio di Mister Gallo di riportare con sé, dopo l’anno trascorso insieme in Lega Pro a Como, il nazionale Under 21 che tanto bene ha fatto in riva al lago.
Che annata sia stata fin qui, per lui, è complesso stabilirlo, certamente più che sufficiente se pensiamo che per lui si tratta del primo anno di Serie B, mentre per l’eccellenza è mancato un briciolo di continuità in più e qualche gol, che pure fa parte del repertorio del ragazzo.
E’ mancata qualche “stoccata” da fuori, qualche assist decisivo, qualche firma in più sulle vittorie dei bianchi.
Che il ragazzo abbia tutto per diventare un giocatore di categoria superiore, non vi è alcun dubbio; al di là dell’aspetto tecnico, di lui colpisce la professionalità, la serietà, l’attaccamento alla maglia e la personalità, tutti fattori che parlano da soli.
La storia del penalty di Frosinone è freschissima, la sua voglia di sistemare la palla sul dischetto per raddrizzare un pomeriggio storto dice molto del suo temperamento, come quella corsa dapprima lenta, poi improvvisamente sfrenata verso il settore ospiti aquilotti, il salto verso di loro, la miglior dimostrazione della voglia di restare aggrappati con le unghie al treno per i Play Off.
Una corsa quindi verso il futuro, la sua, mentre a breve tutte le parti in causa lavoreranno per confermarlo in maglia bianca, sperando possa essere, l’anno venturo per lui come per Giulio Maggiore, il momento della consacrazione per fare davvero la differenza.
Prima, però, c’è davanti ancora un mese e mezzo di fuoco per crescere o per sorprendere ancora.