Hanno dato anche spettacolo, nelle poche occasioni nelle quali hanno giocato insieme; Gilardino e Marilungo sono i terminali offensivi più prolifici della squadra bianca: 16 gol in due, 10 per l’ex atalantino e 6 per il campione del Mondo del 2006, ma in un contesto del tutto particolare, segnato da poche presenze, da diversi problemi fisici e da qualche difetto strutturale di troppo per questa squadra in materia di produzione offensiva.
Entrambi, dicevamo, sono reduci da stagioni complesse per quel che riguarda lo loro integrità fisica, problema che almeno Marilungo pare aver risolto in maniera soddisfacente grazie alle cure dello staff tecnico e sanitario aquilotto.
Per Alberto Gilardino la riflessione è aperta; se da una parte la società non avrà alcun problema a rispettare gli accordi contrattuali e personali, è il giocatore ad avanzare qualche piccolo dubbio legato al futuro.
Di sicuro la voglia non gli manca, come non gli manca la certezza che con un’adeguata preparazione fisica in estate avrebbe avuto qualche guaio fisico in meno durante l’inverno.
Avere un attaccante come lui, in questa categoria, può essere determinante fosse anche per una ventina di partite. Da questo ragionamento probabilmente si ripartirà tra qualche giorno, in sede di progetti, di conferme e di rafforzamento.
Domani ad Avellino potrebbe toccare nuovamente a loro due, dopo la scorpacciata di gol e di giocate tecnicamente divine contro la Pro Vercelli al “Picco”; si tratterà di uno degli ultimi canti in coppia, o di una promessa sfiziosa per il futuro in questa piazza affamata d’alta classifica e bisognosa del loro purissimo talento?