Alberto Gilardino lascerà lo Spezia, lo ha comunicato stamani ai compagni ed allo staff tecnico.
Il campione del mondo, avrebbe dovuto decidere il suo futuro in questo periodo, facendo presente al Club l’intenzione di proseguire o no nell’attività ancora per un altro anno, esercitando la clausola presente nel suo contratto.
Oppure se prendere in considerazione l’idea di proseguire nello Spezia o in Social Sport, come dirigente – uomo immagine.
Ma a quanto pare, la decisione è stata anticipata dagli eventi, a questo punto divenuti più importanti e determinanti.
Quali eventi è presto detto: la contestazione con insulti e fischi, perpetrata nei suoi confronti da una parte del pubblico in occasione del rigore fallito contro il Parma.
Quella parte di tifoseria che lo accusa di aver tirato fuori il rigore di proposito per favorire la sua ex squadra (ha giocato a Parma dal 2002 al 2005).
Come se non bastasse, anche ieri alla ripresa degli allenamenti, Gilardino è stato preso di mira dal gruppo di tifosi che si sono recati a Follo per contestare.
Altri insulti a lui ed a capitan Terzi, quelli che hanno fatto prendere la decisione definitiva al calciatore.
Gilardino ha quindi deciso di chiudere qui l’esperienza spezzina, sia come calciatore che come possibile dirigente.
Hanno prevalso la delusione e probabilmente le accuse mosse da parte dei tifosi sulla sua integrità morale.
Il campione del mondo lascia dopo 16 presenze in campionato e 6 reti, una della quali rimarrà negli annali della storia dello Spezia, quella con il Cittadella.
Come negli annali rimarrà la vergogna di una contestazione ad un campione che non la meritava e che dimostra l’immaturità di un pubblico catapultato da qualche anno in serie B ma ancora lontano dai principi di sportività ed integrità necessari per frequentare il calcio che conta.
Poco lodevole anche che, nonostante in tanti abbiano manifestato il dissenso nei confronti degli insulti che gli sono stati rivolti, non ci sia stata una voce chiara e forte di appoggio allo stesso.
Noi, come testata, siamo stati tra i pochi ad esprimere quel dissenso pubblicamente!
Evidentemente però, abbiamo perso tutti un’occasione, speriamo ce ne siano altre disponibili in futuro…