E’ vero, siamo solo alla prima giornata di campionato e la sconfitta di Venezia deve pesare il giusto; per altro, inciampare alla prima di campionato è un difetto marchiato nella nostra storia recente.
Conosciamo ormai a memoria questa categoria, sappiamo che la forza mentale è sempre più indispensabile per risalire dalle cadute poste dietro ogni settimana, dietro ogni giornata.
Per recitare un ruolo da protagonisti, però, occorrerà imbroccare filotti di risultati anche non eclatanti, ma duraturi, seguendo un filo logico e vestendosi di una forte identità tecnico-tattica, oltre che mentale.
Mister Marino ha dimostrato fin dai primi giorni di poter lavorare con intelligenza e profitto su Okereke e Gyasi, due giocatori offensivi che bene hanno fatto la scorsa stagione in Serie C, ragazzi con gamba e velocità, con una tecnica da affinare ed una mentalità da costruire.
Ci si aspettava di più da entrambi, a Venezia, ci si aspettava maggiore presenza e maggior vigore atletico, loro che sono pensati e trattenuti qui per dare imprevedibilità e rapidità alle ripartenze aquilotte, per attaccare la profondità ma anche all’occorrenza per allargare il campo al fine di attaccarlo con più metri davanti a disposizione.
Da parte di entrambi, invece, poco coraggio e troppa timidezza in Laguna, forse perfino naturale per chi approccia con serenità alla cadetteria ma si ritrova ad essere tutto a un tratto indispensabile, date anche le assenze di altri interpreti sulle corsie esterne di Marino.
Sarà importante, per il tecnico siciliano, recuperare al più presto Mastinu e riuscire a lanciare Bidaoui, giocatore con caratteristiche atletiche simili ad Okereke e Gyasi, ma con un maggior bagaglio d’esperienza e di talento sulle spalle; l’ex Avellino e Crotone, infatti, frequenta da anni le fasce laterali della serie B, sa cosa vuol dire prendersi delle responsabilità.
Oltre a cercare di raggiungere quanto prima uno stato di forma accettabile ed un amalgama tattico ancora, inevitabilmente, in cantiere, Marino dovrà dunque lavorare nello specifico di attaccanti troppo importanti per il suo impianto di gioco.
Dal rendimento dei suoi interpreti offensivi, dall’esplosione di almeno uno o due ragazzi dipenderanno molte delle fortune di questa squadra e dello stesso Galabinov, mentre il mercato potrebbe, in ogni momento, regalare pazzie o colpi di coda ragionevoli extra time.