Dalle dimissioni di mister Chezzi, al terzo ritorno sulla panchina biancorossa di Fabrizio Castori.
Sono stati 10 giorni davvero delicati in casa Carpi, con la squadra che in questa settimana ha abbandonato l’ultima posto in classifica: prima il pareggio in casa contro il Brescia, poi il successo di Perugia.
Insomma in brevissimo tempo Castori ha già rimesso, più o meno, le cose a posto, riportando nello spogliatoio l’entusiasmo mancante in avvio.
Pur avendo confessato di volersi riservare un anno “sabbatico“, alla chiamata del suo Carpi non è proprio riuscito a resistere.
Il suo ritorno non sarà piaciuto ai tifosi spezzini, che di Castori hanno da troppo tempo un brutto ricordo, quasi fosse un vero incubo contro cui è quasi impossibile imporsi.
I numeri parlano chiaro: contro lo Spezia nelle ultime 6 gare, tra Reggina, Carpi e Cesena, Castori ha gioito 5 volte.
Come del resto il Carpi in sé, che al Picco tende sempre a raccogliere troppi punti.
In questo caso i dati sono ancor più preoccupanti: solo 2 successi per le aquile nelle ultime 15 sfide al Picco. Media senza dubbio da rivedere.
Ancora una volta, il tecnico biancorosso, ha riportato sul campo i capisaldi del suo calcio: poco spettacolo, cinicità, catenaccio e contropiede.
E i risultati non hanno tardato ad arrivare: 4 punti in 2 giornate.
Citando Garcia, “ha riportato la chiesa in mezzo al villaggio“.
In vista della trasferta di Spezia, ci sarà qualche novità, ma senza stravolgimenti: Pezzi, assieme a Wilmots e Piu non sono stati convocati. Buongiorno e Frascatore si giocano il posto da terzino sinistro, Arrighini è in ballottaggio con Concas, con Di Noia che potrebbe dar fiato a Mbaye o Sabbione.
Confermata la coppia difensiva Poli–Saugher, come il riferimento offensivo Mokulu.
Ecco il nostro 11 ipotetico: Carpi (4-4-1-1): Colombi; Pachonik, Saugher, Buongiorno; Pasciuti, Mbaye, Sabbione, Pasciuti; Jelenic; Mokulu.