Alla vigilia della fida del Tombolato c’era una leggera preoccupazione.
Ad allarmare era soprattutto il reparto difensivo, fortemente rimaneggiato e completamente inedito per una sfida comunque molto delicata.
Il tutto considerando anche l’avversario, il Cittadella di mister Venturato, squadra scomoda e sempre difficile da superare per il suo grande equilibrio e organizzazione, da affrontare per lo più in trasferta, dove imporsi non è mai semplice.
Nonostante le premesse poco favorevoli, questo Spezia ancora una volta è riuscito a stupirci in positivo.
Sono stati appunto 90 minuti di applausi, interpretati in maniera impeccabile, dominando gli avversari su tutti i fronti.
Specie in quello delle occasioni create: numerose quelle di parte aquilotta, praticamente nulle quelle dei veneti.
Per questo risultano poco credibili le parole di sfogo di Venturato a fine partita: “Avremmo meritato il pareggio, siamo stati penalizzati per tutta la gara, ad ogni fallo venivamo ammoniti“.
Ci chiediamo a quali occasioni create si riferisca il tecnico granata, e soprattutto quali siano le ammonizioni inesistenti, considerando l’ineccepibilità dell’espulsione di Adorni e di tutti gli altri interventi puniti col cartellino da Pillitteri.
Il perché delle sanzioni, sta nel fatto che l’attacco spezzino era chiaramente troppo, troppo rapido per la statica retroguardia granata, a cominciare da un Bidaoui letteralmente immarcabile nella prima frazione.
Lasciano dunque un po’ il tempo che trovano queste dichiarazioni, da parte di un tecnico che sa di calcio e da cui non ci si aspettava nemmeno la caduta di stile nel finale, tesa a sminuire una prestazione di qualità , di gamba e in sostanza di assoluto dominio.
“Lo Spezia spesso riparte coi suoi giocatori veloci lanciando la palla casualmente“.
Su tale dichiarazione, è forse opportuno non soffermarsi neanche.
Non ti curar di loro, ma guarda e passa..
Sono stati dunque 90 minuti di applausi, applausi per una squadra che ad oggi non può, e inconsciamente non deve, porsi dei limiti, perché nessuno sa dove si possa arrivare da qui a maggio.
Il segreto è proprio questo “vivere alla giornata“, come ha detto Marino prima della partenza per il Veneto, perché soltanto giocando “spensierati, senza troppe pressioni e pensando esclusivamente al presente” si può continuare a scalare la classifica.
Tante le incognite dunque, ma una cosa certa c’è: per quanto visto, lo Spezia si merita tutto questo 4° posto momentaneo.
A decidere la sfida del Tombolato è stato Galabinov, che ritrova campo, sorriso e finalmente anche il gol dopo davvero tanto tempo.
Con l’astinenza da gol di Okereke , il gol ritrovato dall’ariete bulgaro è sicuramente un bel messaggio di vitalità per i numeri dell’attacco spezzino.
E’ il numero 9 dunque a regalare il 9° risultato utile consecutivo e la 9° vittoria stagionale.
Ora che la classifica comincia a luccicare, sarà opportuno non farsi abbagliare da tanto splendore, cercando di “stare coi piedi ben piantati a terra“, come espresso da Bartolomei nel post-gara.
Importante sarà dunque focalizzarsi esclusivamente sul prossimo impegno e non tanto sulla classifica, poiché è ancora troppo presto per iniziare a fare calcoli.
Detto questo, mettiamo in archivio lo splendido successo del Tombolato, perché, già da oggi, il presente si chiama Hellas Verona..