FOCUS – Quando Bjelica urlava, inascoltato..

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Si fa gara a chi va più piano, tra Spezia, Perugia e Cittadella, e cosi facendo sbuca il quarto incomodo per un posto al sole, la Cremonese.
Una squadra, quella lombarda, costruita in estate per ambire ai primi posti, vittima però lungo il cammino di qualche periodo di flessione di troppo che, fino a ieri, l’aveva relegata ad un cammino anonimo.

I calendari sono indecifrabili, quando si arriva a maggio e ci si gioca qualcosa; la storia, per esempio, è piena di squadre che toppano le partite sulla carta più agevoli, quando giocare con la pressione addosso ed un solo risultato su tre può risultare pericoloso per chiunque.
Tanti fattori, anche ambientali e climatici, a maggio possono rovesciare pronostici e scombinare le previsioni della vigilia.

Stando al campo in senso stretto, quel che preoccupa maggiormente in casa Spezia sono le squalifiche e gli infortuni che settimanalmente non danno tregua a Pasquale Marino.
Squalifiche ed infortuni che possono condizionare nei 90 minuti, frenare il potenziale tecnico e fisico proprio nel momento in cui sarebbe indispensabile attingere ad ogni risorsa possibile.

Già di per sé, l’assenza di Bidaoui qualche piano l’ha scombinato, trattandosi di un giocatore assolutamente peculiare per lo scacchiere del tecnico aquilotto; se a questo si dovesse aggiungere l’indisponibilità, o una disponibilità parziale di Okereke in vista di Palermo, ecco che oltre a perdere tantissimo in qualità ed imprevedibilità, si perde in intensità pensando ai 90 minuti, alla mancanza di ricambi, a qualcosa di assolutamente indispensabile per una squadra costruita con questo tipo di gioco e con queste caratteristiche.

Di sicuro, se oltre a pagar caro i propri limiti e le proprie ingenuità, i bianchi devono fare i conti con arbitraggi a dir poco avversi, ecco che i Play Off diventano tutto fuor che una certezza, nonostante l’attuale settimo posto.
La sofferenza della piazza monta sempre più, quella societaria non è dato sapersi, vista la strada preferenziale del basso profilo.
Di certo Marino, a caldo, è quello che mostra tutta l’insofferenza montante anche dall’interno.

Sono problematiche, queste, che si ripetono negli anni, spesso con l’arrivo della primavera, quando i giochi si fanno seri e le prove d’appello si riducono drasticamente.
Il rapporto tra questa società, la classe arbitrale e i suoi organi, è qualcosa che andrà analizzato o discusso in estate, prima che inizi un altro campionato ad agosto, portando a supporto tutto un discorso che inizia anni fa, forse ancor prima che Bjelica urlasse ai quattro venti, inascoltato, tutto il malumore verso un sistema che non quadra.
Una severità che non si sposa con quanto lo Spezia Calcio ha dato, e continua a dare, in questi anni in termini di serietà e regolarità economica, in un contesto pieno zeppo di situazioni al limite e di realtà che non si reggono in piedi.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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