I primi due giorni di allenamenti per il nuovo Spezia si sono svolti in un caldo intenso, col rombo delle auto che sfrecciano ad altezza aria sul raccordo autostradale che da sempre accarezza il Ferdeghini, ed un’ugola in tensione, quella del neo mister Vincenzo Italiano.
Tuta blu, cappellino, passo svelto e braccia sempre in movimento, il tecnico ex Trapani è come non volesse perdere neanche un minuto per spiegare il suo calcio, la sua filosofia calcistica.
Ha chiesto ai giocatori cosa chiedesse loro Pasquale Marino, perchè c’è un filo logico apprezzabile da seguire ma, allo stesso tempo, c’è il desiderio di dare immediatamente una sua impronta sul gioco e sulla mentalità di questa squadra.
E cosi eccolo, Italiano, predicare entusiasmo e concentrazione.
Predica squadra alta fin dalla linea difensiva, ricerca maniacale del fraseggio corto/lungo, uno-due tocchi, con una predisposizione importante al gioco in verticale, e quelle due punte esterne chiamate spesso a convergere dietro la punta centrale, o a buttarsi in area di rigore.
Spiega, ripete, l’entusiasmo guida una parlantina sciolta e sicura, ha voglia di buttare sempre il pallone sul cemento delle parole, in diverse occasioni prende per mano o per le braccia i suoi giocatori e li trascina per spiegare un movimento, un inserimento, uno schema di gioco, li porta a spasso per il campo.
Un entusiasmo che si taglia a fette.
Su una cosa già ci sentiamo di scommettere, sulla fame di questo gruppo che già a livello empatico, in queste primissime ore, si è sentito trasmettere positività e determinazione massimale.
Il resto lo faranno i dettagli, la voglia di emergere, quel pizzico di fortuna che deve guidare le nuove rotte e che può contornare d’azzurro tutti i domani che occorrono per arrivare all’orizzonte.
Buona navigazione, mister Italiano. Buone vele.
