Il turno infrasettimanale non consentirà a Vincenzo Italiano di rimuginare troppo sulla gara di sabato con il Perugia.
La vittoria avrebbe senz’altro riportato più serenità nella squadra e nell’ambiente ed avrebbe anche dato un volto un po’ più “giusto” alla classifica.
Ma di tempo per fortuna ce n’è tanto, anche per rubacchiare qua e là qualche punto, magari creando meno di quello fatto vedere al Picco con gli umbri.
Le statistiche da questo punto di vista sono impietose, rispetto a quello che creano gli aquilotti sono in credito di punti e di gol segnati.
E non è certo solo “colpa” del centravanti di ruolo assente o fuori forma, se non si concretizzano le opportunità.
Piuttosto è necessaria una crescita globale della squadra che vada anche a colmare quei momenti di amnesia, specie casalinga, in cui gli avversari vanno a rete con facilità e che rischiano di compromettere intere gare.
Con il Crotone sono state due le reti segnate, tanto da compromettere il match, con il Perugia per fortuna una sola, tanto che la vittoria era li ad un passo.
Questione mentale o no, Italiano è stato chiaro: “se non facciamo diventare il nostro campo un fortino, è dura avere ambizioni di qualsiasi tipo“.
Sono poi anche variate le tempistiche, con i calabresi l’approccio era stato ottimo, con successivo quarto d’ora da incubo, con gli umbri è stato invece l’approccio a lasciare a desiderare.
Tempi diversi, sbandamenti del tutto simili, quasi che la squadra spegnesse la luce.
E non si può mettere la croce su nessun reparto nello specifico, perché in quei periodi gli errori vengono commessi anche dai giocatori più esperti o di qualità e gli avversari arrivano sempre primi sia sulle prime che sulle seconde palle.
Quando invece scatta la molla mentale giusta, ecco che il gioco torna ad essere fluido e la squadra ha sempre le opportunità per segnare.
Si è fermato per due gare Federico Ricci, al quale non si può chiedere di fare il Mertens della situazione, anche se è indubbio che veda la porta.
Non brilla particolarmente Gyasi, anche se è l’ultimo al quale puoi imputare di non provarle tutte.
E’ piaciuto invece Delano, a parte l’avvio, un giocatore che sta mostrando qualità di livello, e che Italiano sta integrando a tutto tondo nel calcio italiano, anche come usanze e principi.
L’impasse di Vignali, maltrattato dalla critica al di là dei suoi limiti e difetti, ha poi riproposto Ramos, questa volta a destra, ma che è probabile torneremo a vedere presto a sinistra.
Sinistra nella quale però si è espresso con buona personalità Bastoni, benché per il ruolo sia acerbo, dimostrando di potersi ritagliare il suo spazio con buona continuità.
Un plauso lo merita anche l’altro spezzino all’esordio, Benedetti, gettato nella mischia ad una manciata di minuti dal termine, mostrando buona personalità e qualità nelle giocate.
E’ pur sempre un ragazzo del 2000, ma può puntare a ritagliarsi il suo spazio.
In sostanza la gara con il Perugia ci propone uno Spezia in crescita, se vogliamo essere pignoli consideriamo quello dal ventesimo del primo tempo in poi, ma che deve ancora mostrare il suo volto migliore.
Per questo, oltre all’applicazione più continua dei dettami dell’allenatore, serve recuperare al meglio Bidaoui e Ragusa, ma anche lo stesso Galabinov, a quel punto tutto sarà più chiaro, ambizioni comprese.