La Juve Stabia è una squadra imprevedibile, l’ha dimostrato in questo avvio di campionato in cui, per quanto visto nelle prime 6 giornate, pareva già esser sentenziata come prima retrocessa in Serie C, vertendo poi incredibilmente la rotta nelle ultime 2 gare.
Ad oggi, a referto si registrano 7 punti in 8 gare (gli stessi dello Spezia), bottino non troppo rigoglioso ma nemmeno così misero rispetto all’obiettivo prefissato in estate dalla società: la salvezza.
Dicevamo, finora si è visto una Juve Stabia dai due volti: la prima, quella delle 6 gare iniziali, che aveva guadagnato un solo punto, grazie al pareggio sul campo di Perugia, affondando sonoramente contro Empoli, Pisa, Ascoli, Crotone e Cittadella.
Ad inizio ottobre poi, la clamorosa inversione di marcia, che consentì alle vespe di riuscire nell’impresa (perché in tali condizioni psico-fisiche, di impresa si parla) di sbancare Trapani, per poi concedersi addirittura il lusso di rifilare 4 gol al Pordenone dopo la sosta.
In entrambe le vittorie, ad andare a segno è stato Francesco Forte, ex attaccante spezzino della gestione targata Fabio Gallo, al quale però al Picco potrebbe essergli preferito, nel ruolo di punta centrale, Karamoko Cissè, anch’egli a quota 2 centri in campionato.
Mister Caserta nella conferenza odierna, in vista della partenza per la Liguria, ha avvertito i bianchi di mister Italiano, intento a voler continuare a cavalcare l’onda di ottimismo che la sua squadra è stata in grado di generare ultimamente.
Lo Spezia è dunque avvisato: “Non faremo una partita d’attesa, rispettiamo lo Spezia ma non cambieremo il nostro modo di giocare. Sappiamo che sarà una gara difficile, lo Spezia è una squadra costruita per la parte alta della classifica. Hanno avuto delle difficoltà ma la Serie B è un campionato molto difficile“.
In sintesi, la Juve Stabia farà tappa al Picco per giocarsi a testa alta le sue carte, di fronte ad uno Spezia che, ritrovata la via del successo a Pescara, dovrà continuare a percorrerla anche in casa propria, dove il successo manca dal 4 maggio.
Troppo tempo per gli standard a cui lo Spezia, ormai da tempo, ci aveva abituati.
Ora che le aquile hanno ripreso a volare, sarebbe un vero peccato arrestare il volo a causa di uno sciame di vespe…