GUDJOHNSEN – 6 L’islandese che non t’aspetti dimostra di poter giochicchiare in serie B.
Quasi a furor di popolo mister Italiano decide di lanciarlo quando ormai è chiaro che Gyasi, da centravanti, fatica tremendamente a diventare un fattore sotto porta.
I 3 punti della svolta in quel di Pescara portano soprattutto la sua firma, uno stacco di testa imperioso ed un assist fortunoso, che però certifica buona presenza in area di rigore.
Ecco, allo Spezia, soprattutto le settimane immediatamente seguenti Pescara, ha fatto bene una presenza come la sua la davanti.
Sbraccia, si rende utile nel gioco aereo, non sempre riesce a tener palla con qualità o far salire la squadra con continuità , però ce la mette tutta, e con lui tutto il complesso trova nuove varianti di distensioni offensive.
Appannato nelle ultime uscite, fatica ad incidere, però un primo obiettivo lo raggiunge: dimostrare di poter stare nella rosa di una squadra di cadetteria.
Ha margini di miglioramento ancora non quantificabili, ma ci sono.
GYASI – 5,5 Perfino Angelozzi, ad inizio anno, prevedeva un grande presente per l’attaccante aquilotto che tanto bene aveva fatto sotto la gestione Marino, dopo anni passati in Lega Pro.
Viene schierato tante volte da centravanti stante l’infortunio di Galabinov e le poche certezze inizialmente offerte da Gudjohnsen.
E’ un generoso, e per questo difficilmente viene criticato aspramente o fischiato anche quando, davvero, sciupa molto sotto porta.
Non è un centravanti, è adattato, e cosi escono tutti i suoi limiti, limiti in parte mascherati lo scorso anno, ma in un contesto offensivo diverso.
Non a caso le sue prestazioni salgono di livello, cosi come la sua incisività negli ultimi metri, quando ritrova le fasce laterali in occasione degli ultimi match.
Da lui potrà arrivare un contributo importante per il girone di ritorno alle porte.
RAGUSA – 7 L’attaccante messinese, vecchia conoscenza di Guido Angelozzi, mostra tutto il suo valore nonostante non sia nel periodo più florido di una carriera che l’ha visto diverse stagioni assoluto protagonista in serie B, con casacche differenti.
Viene da un grave infortunio che l’ha tenuto ai box diversi mesi a Verona, il direttore generale lo porta in riva al golfo il penultimo giorno di mercato senza creare grosso clamore, puntando sul fatto che, all’occorrenza, avrebbe potuto giocare anche da centravanti, ruolo ricoperto a tratti nelle scorse stagioni.
Fa il ritiro col Verona senza intoppi fisici, qualche settimana per prendere dimestichezza con una condizione atletica che non poteva subito essere ottimale e, partita dopo partita, dimostra di non aver perso confidenza con le sue celebri sgroppate, attacchi alla profondità , e perfino gol.
Viaggia alla media di un gol ogni due partite, si rivela dunque manna per un attacco aquilotto che pareva troppo sterile nella prima parte del girone d’andata.
Serietà , esperienza, freddezza in area di rigore, voglia di riprendersi un po’ del tempo perduto dietro ad infortuni che ne hanno in parte frenato una scalata al grande calcio che era praticamente riuscita.
Alla soglia dei 30 anni è oggi una certezza per questa squadra, uno sul quale potersi appoggiare, uno che innalza il livello di personalità di tutta la truppa.
BIDAOUI – 6,5 E’ sempre lui, il belga-marocchino classe ’90, la scheggia impazzita ed insostituibile dell’attacco aquilotto.
Imprendibile nell’uno contro uno, sempre raddoppiato dagli allenatori avversari, i suoi pregi ed i suoi difetti lo rendono unico nel panorama della serie cadetta.
Insostituibile, dicevamo, ben che spesso sciupi sul più bello quanto di buono costruisce dal nulla. 12 presenze, tre reti ed un solo assist, voce, questa, nella quale può fare certamente di più operando in quella zona di campo a quelle frequenze e con quella qualità .
Quando manca si avverte eccome la sua assenza, manca l’elemento in grado di far saltare il banco in ogni istante.
Se sorretto da buona salute, con l’arrivo della primavera, potrà tornare ad essere elemento in grado di fare la differenza all’interno di match tatticamente bloccati e complessi.
Nell’ultimo periodo è vittima di un lieve intoppo fisico dal quale si sta velocemente riprendendo, potrebbe essere a disposizione contro il Cittadella domenica pomeriggio.
FEDERICO RICCI – 5,5 Da lui ci si aspettava certamente di più, nonostante la sua ultima stagione non proprio brillante trascorsa a Benevento.
Scelto da Angelozzi, che lo conosce bene per averlo portato a Sassuolo dopo aver dimostrato di poter fare la serie B da protagonista, parte con l’acceleratore premuto facendo ben sperare.
Tra agosto e settembre pare ispirato, sembra correre il doppio degli altri, qualità e quantità combinate come nei momenti migliori, ma il tutto scema troppo rapidamente, senza un apparente motivo, senza più picchi verso l’alto da ottobre in poi.
Appannamento forse mentale, forse atletico, una personalità forse non ancora ben salda tra le mani.
Fatto sta che con i recuperi di Bidaoui e di Ragusa viene relegato sempre più in panchina, ai margini, faticando ad incidere anche nelle occasioni, o negli spezzoni di partita, nei quali viene chiamato in causa.
Deve al più presto ritrovare il suo calcio fatto di uno contro uno, imprevedibilità , tecnica e sacrificio, magari tornando a pescare qualche gol importante.
E’ arrivato qui per rilanciarsi, è ancora in tempo per recuperare un minutaggio importante ed un ruolo chiave nell’attacco delle aquile.
BURGZORG – 5 Vera delusione, fin qui, dell’attacco di mister Italiano.
Qualche chance gli viene offerta nelle prime gare ufficiali, ma non lascia traccia delle sue potenzialità .
Il che fa storcere la bocca, dato che si tratta di uno dei pochi investimenti fatti, in tema di cartellino, nella scorsa sessione di mercato estiva.
Ha un fisico importante, una corsa potenzialmente devastante, ma non mostra ancora quella determinazione necessaria per imporsi.
Potrebbe trattarsi di un normale problema di ambientamento, ne sapremo di più nei prossimi mesi.
GALABINOV – S.V. Qualche fotografia importante nei primi minuti di gare ufficiali, quella prima trasferta a Cittadella che pareva sancire il ritorno di un attaccante che è stato a tratti importante in questa categoria, in altre piazze.
Dopo gli acciacchi fisici dello scorso anno, ricade in un altro stop pesante.
Il peccato è aver investito troppo su di lui lo scorso anno, con un triennale oltre i parametri imposti dalla nuova gestione.
Un ulteriore errore, probabilmente, è stato rendersi prigionieri di quell’errore, senza possibilità di rimedio, di ricerca di un altro attaccante “pesante” per la B.
Sta rientrando, quindi ha tutto il tempo di farci ricredere, a meno che Nzola…