Il giorno dopo, per le vie del centro, l’aria è più frizzante del solito, il caldo perfino sopportabile.
Via Prione, Piazza del Bastione, via Magenta, corso Cavour, piazza del Mercato, piazza Ramiro Ginocchio, tra tifosi e simpatizzanti è tutto un disquisire della vittoria di ieri sera a Verona.
Parole e musica di un momento dolcissimo.
Le aquile si riprendono la scena per le vie della città come nei momenti più belli, più densi di emozione, tra un profumo di farinata e quel mercato del pesce che ci ricorda costantemente chi siamo. Dove abitiamo.
Si parla della tripletta di Galabinov, proprio lui, l’uomo da “un milione di euro” nei tre anni d’ingaggio, fin qui costretto molto ai box e spesso, in campo, lontano parente dell’attaccante che conoscevamo.
Fino a ieri sera, quando tutta la categoria ha riscoperto praticamente di colpo un suo vecchio protagonista.
I tre gol, quindi, la rimonta, gli episodi arbitrali cosi incredibilmente favorevoli che quasi emozionano, se si pensa alla storia recente di questo club, al suo rapporto spesso conflittuale coi fischietti, nei momenti che contano.
Per questo c’è chi sostiene che potrebbe trattarsi di un sostanziale segnale positivo, più della tripletta del bulgaro, più della forza di una squadra che anche ieri sera, al cospetto di un avversario di valore che si giocava molto, ha lasciato presso che le briciole davanti a Scuffet.
C’è chi sfoglia giornali, chi si sorprende perchè “belin, ma la locandina di quel giornale non menziona lo Spezia manco nella righina in fondo.. ma come i l’è posibile..?“.
E chi parla di Vincenzo Italiano, di questa sua tempra da combattente che tanto piace e tanto ha conquistato, dopo quel primo periodo funesto nel quale tutto girava incredibilmente male.
E, senza il quale, chissà ora dove sarebbe questa squadra.
Oppure chissà, tutto ha un senso, e quell’inizio cosi difficile potrebbe aver avuto la funzione di compattare un intero gruppo che serbava senza dubbio dentro di sé talento, spensieratezza e voglia di sorprendere.
C’è chi, allo storico incrocio del bar Crastan, parla di calendario, di lunedì sera.
Già, del prossimo derby casalingo contro il Pisa, tristemente a spalti vuoti.
Chissà come si sarebbe presentato, quel giorno e dopo queste vittorie, il “Picco”.
Uno stadio, come molti, più freddi rispetto ad un tempo, eppure in grado di risvegliare fiumi di passione in men che non si dica, al profumo di un sogno, di qualcosa di importante.
Siamo certi, la tifoseria organizzata troverà un modo per caricare il gruppo a poche ore dal match di lunedì sera, nel rispetto delle regole attuali.
Certamente c’era chi parlava già di questo tra le vie di una città sognante, questa mattina.