È difficile descrivere con un solo aggettivo ciò che l’Atalanta è riuscita a costruire nel corso degli anni.
Quella che era infatti inizialmente una piacevole rivelazione, nel tempo è diventata a tutti gli effetti una solidissima realtà capace di regalare momenti di grande calcio.
Non solo in Italia, ma anche in Europa, la squadra di Gasperini ha sbaragliato la concorrenza con un gioco rapido, spumeggiante, orientato all’attacco.
Pensare che se non fosse stato per quel blackout finale contro il ben più quotato Psg, oggi forse potremmo parlare di un’Atalanta tra le prime quattro d’Europa.
Ad ogni modo la forza di questa rosa è ormai cosa certa e non è più un mistero che la Dea, considerato il forte equilibrio in campionato, sia una seria candidata alla conquista del titolo.
Certo, non sempre è tutto oro quel che luccica e in particolare in questo avvio di stagione qualche pecca sembra essere emersa.
Non solo la scoppola in Champions contro i campioni d’Inghilterra del Liverpool, ma anche le due sconfitte consecutive contro Napoli e Sampdoria hanno messo in evidenza una difesa un po’ troppo allegra.
Se infatti non ci sono storie per i numeri riguardanti il reparto offensivo: 18 i gol sinora messi a segno valevoli il miglior attacco della A al pari del Sassuolo, piange invece la retroguardia con le 14 reti subite.
Insomma, ciò che sembra emergere in questa prima parte di campionato è che l’equilibrio tra i reparti non sia proprio di casa Atalanta, con una squadra spesso troppo sbilanciata in avanti.
E si sa che, specialmente in Italia, avere una buona difesa è sinonimo di vittoria.
Gasperini dovrà dunque mettere mano a questo problema, anche se gli attuali 13 punti in classifica rappresentano un ottimo bottino.
Contro lo Spezia out Malinovskyi, positivo al Covid, mentre rientreranno tre pedine fondamentali quali Gosens, Palomino e De Roon: la gioiosa macchina da guerra è pronta a ripartire, Spezia permettendo..
