Tra qualche ora finirà un’epoca, contraddistinta dall’apice della gloriosa storia dello Spezia, su questo non ci sono dubbi, comunque la si rigiri.
Un’epoca contrassegnata della gestione Gabriele Volpi, arrivato quasi per caso, che se ne va da vincitore, anche questo è un dato di fatto, nonostante la lontananza che ne ha contraddistinto gli ultimi anni dell’avventura in riva al Golfo.
Un percorso anche tortuoso, contrassegnato da alti e bassi, da sbalzi di umore a decisioni affrettate, da promesse quasi sempre mantenute al progressivo allontanamento.
Un distacco quasi obbligato, perché proprio la vicinanza all’Italia indotta da Spezia e Pro Recco lo ha portato a una ribalta nazionale con inevitabili conseguenze, più negative che positive.
Un percorso lungo 13 anni, dalla serie D alla A, costellato da collaboratori di ogni specie e spessore, più o meno aziendalisti, troppo spesso spreconi e più attenti a interessi personali più che a quelli societari.
A questi non sempre Volpi è riuscito a star vicino, a esercitare quella funzione di controllo che è spesso indispensabile per ottenere risultati importanti.
L’esperienza con il Rijeka, la vicenda Verona, la sua vicinanza alla Pro Recco, sua vera creatura sportiva, ha nel fatto si che in molti non abbiamo mai digerito appieno la sua presenza al timone delle maglie bianche.
Di contro i risultati sportivi, la gestione della società, differente negli anni, ma sempre puntuale e continua a livello economico, gli hanno dato ragione e spento sul nascere qualche mugugno di troppo che, anno dopo anno, è montato in una parte della tifoseria.
L’ultima positiva svolta è stata l’Incarico a Guido Angelozzi, con carta bianca, seppur all’interno di parametri di gestione a pareggio.
Proprio le operazioni portate avanti dal dirigente siciliano, hanno permesso di plasmare la creatura che, con il contributo di Vincenzo Italiano, ci ha regalato il sogno.
Ma gli ultimi anni dell’era Volpi, sono stati soprattutto contrassegnati dall’avvento di Gianpiero Fiorani, di sicuro più impegnato a far quadrare conti che non a star dietro alle vicende sportive di Spezia e Pro Recco.
Un manager pronto a tagliare gli asset definiti non fruttiferi a livello economico, tra i quali lo Spezia era collocato, tanto da considerarlo “in vendita” ormai da anni, dopo averne scorporato però la parte delle strutture, leggi alla voce “Centro Sportivo Ferdeghini“, passato l’anno scorso alla TEN.
Fiorani ha completato il processo di distacco del Patron dallo Spezia, processo che nemmeno la promozione in Serie A ha invertito, portando alla cessione delle quote completata in queste ore e gestita in prima persona proprio dal manager.
Un distacco per nulla scontato, a dire il vero, sviluppatosi quando si pensava invece a un possibile rilancio, proprio nell’anno della storica promozione, magari condito dall’investimento per la ristrutturazione dello Stadio.
Del resto Gabriele Volpi è e resterà un personaggio al di fuori degli schemi, basti pensare alla sua storia di imprenditore, dall’Africa all’Italia, che lo ha portato a racimolare un patrimonio miliardario.
Resta la promessa però, quella di lasciare lo Spezia in buone mani, che, viste le premesse, possiamo dire sia stata mantenuta.
Il tempo dirà, di certo mister Robert Platek, 56 anni, uno dei fondatori del Fondo MSD Capital, abitante ad Arlington in Virginia, ma con ufficio a Washington Dc, con patrimonio stimato in due miliardi di dollari, pare essere l’uomo giusto per continuare un percorso.
Si passa dalla Fondazione olandese Stichting Social Sport, società senza scopo di lucro, agli investimenti di un uomo d’affari americano, si potrebbe pensare quasi dal giorno alla notte, ma di certo la prospettiva è più che positiva.
Una storia ancora tutta da scrivere, per il momento ci limitiamo a chiudere un capitolo che ha cambiato la vita sportiva di una città e per il quale non potremo che essere per sempre riconoscenti.
Per questo, non ci sono dubbi sull’enorme GRAZIE a Gabriele Volpi, ma anche un grande WELCOME a Robert Platek…