La vittoria per 4-1 al “Picco” contro il Torino consente allo Spezia di conquistare la salvezza con una giornata di anticipo: nel post gara il tecnico aquilotto Vincenzo Italiano ha analizzato così tutti i temi cruciali del match.
Questa è la sua seconda impresa in ventiquattro mesi: è il sogno che realizzate. Quali sono le differenza tra i due traguardi raggiunti?
“La differenza è abissale: quella di questa stagione è un’impresa titanica perché abbiamo avuto grandissime difficoltà, che non sto qui ad elencare, e siamo riusciti a salvarci alla penultima giornata. Questo è un capolavoro e il merito oggi va ai miei ragazzi, che hanno giocato una grande gara in un momento davvero complicato: penso che sia una salvezza più che meritata”.
Questo Spezia ha un’identità di gioco molto precisa e si vede, ma quello che ci ha colpito molto oggi è la serenità con la quale i suoi ragazzi, seppur giovani, abbiano affrontato una partita così difficile.
“Su questo aspetto ho cercato in due giorni di dire ai ragazzi che queste sono partite in cui non si deve perdere quell’identità che ci ha permesso di arrivare fino a qui. Non snaturarci, non avere timore e dimostrare il coraggio che abbiamo avuto durante tutto l’anno: queste sono le cose che ho detto ai ragazzi che sono stati bravi a recepire il messaggio. Oggi tutti sono stati straordinari e, nonostante il Torino l’avesse riaperta, alla fine siamo stati premiati perché penso che lo Spezia quest’anno abbia fatto cose straordinarie”.
A Nzola ha fatto bene la sosta della scorsa giornata, visto la doppietta che ha segnato oggi.
“Nzola, come tutti gli altri giocatori, deve rispettare le regole ed è per questo che non è stato convocato per la partita con la Samp. Oggi è tornato a disposizione e ha tirato fuori una prestazione di alto livello, come aveva fatto nella prima parte della stagione. L’infortunio che ha avuto lo ha bloccato, ma oggi si è riscattato: è arrivato a quota undici gol e penso che per lui sia qualcosa di straordinario”.
Tra le varie vicessitudini di quest’anno, c’è stato anche il cambio di proprietà: oggi in tribuna c’era la famiglia Platek, che ha festeggiato insieme a voi questo traguardo. Cosa vede lei nel futuro dello Spezia?
“Abbiamo vissuto una cessione societaria nel bel mezzo del mercato in cui la squadra poteva anche essere rafforzata e invece questo non si è potuto fare, a parte l’arrivo di Saponara, che poi non abbiamo avuto per molto tempo a causa di un brutto infortunio. Questa è stata un’altra difficoltà da aggiungere a tante altre: ho potuto constatare che il nuovo Presidente è una brava persona ed è molto appassionato. Tutti aspettavano il verdetto finale e ora che abbiamo mantenuto la categoria, si vedranno i programmi, parleremo e ci chiariremo sul futuro”.
Il futuro di Italiano è allo Spezia?
“Del futuro se ne parlerà: è arrivata una società nuova che non ha ancora chiamato tutti i componenti della squadra per parlare di quello che sarà. Alla Spezia io sto bene e dopo una promozione e una salvezza così, è normale che l’affetto sia enorme”.