Alla fine vince la maggior efficacia sotto porta della Samp, nonostante il maggior possesso palla degli uomini di Thiago Motta.
La decidono i due gol nel primo tempo propiziati da Candreva, il primo con deviazione sfortunata nella propria porta di Gyasi, il secondo da parte dello stesso centrocampista blucerchiato, bravo a sfruttare uno sbandamento della difesa su una rimessa laterale.
Motta non ha alternative, perde anche Sher in settimana e rispetto alla gara con i campani ha Bastoni dietro e poi sceglie Antiste centravanti al posto di Nzola.
La Samp inizia con il 4-4-2 con Caputo e Gabbiadini davanti, ma pronta a fare una gara di ripartenza.
I bianchi, oggi in nero, decidono invece di giocarsi la gara all’attacco, e l’inizio mostra un buon piglio e possesso palla, a sbloccarla è la punizione di Candreva che Gyasi devia nella propria porta, deviazione decisiva perchè la palla sarebbe uscita sul fondo.
Lo Spezia mostra di non mollare e si getta in avanti, Strelec chiama subito Audero alla parata difficile, poi è Gyasi a calciare da dentro l’area, respinto.
Purtroppo basta una rimessa laterale mal letta dalla difesa per il raddoppio, con Caputo che ha spazio per servire Candreva che calcia al volo battendo Provedel.
Il due a zero consente a D’Aversa di gestire la gara al meglio, già a metà primo tempo infatti, dopo l’infortunio di Verre inserisce Dragusin, per poi coprirsi ulteriormente nel corso della ripresa.
Ma del resto chi segna ha sempre ragione e l’arrembaggio spezzino della ripresa porta a tanti cross, tanti giri palla, un buon numero di angoli ma poche conclusioni verso la porta.
Vero è che Motta non può toccare nulla in difesa e a centrocampo, può solo fare mosse in attacco, quindi dentro Nzola e Verde per Antiste e Gyasi e successivamente fuori Salcedo e dentro Podgoreanu.
È Verde il più attivo, le palle in area arrivano, ma manca quel qualcosa in più per tramutarle in occasioni, anche perché la Samp spesso gioca con 10 uomini in area di rigore.
Il gol di Verde allo scadere rende meno amara la sconfitta, il fischio successivo di Fabbri che manda tutti negli spogliatoi dà l’idea dello Spezia attuale, tanta sfortuna.
Oggi erano fuori in 12 compreso Manaj, in castigo, martedì è probabile non vada meglio, saranno sempre loro a dover dare il massimo.
Finisce con i cori dei 1500 spezzini giunti al “Ferraris” e che hanno incitato la squadra per 90 minuti creando un clima veramente bello, vista anche l’amicizia con la tifoseria di casa.
Martedì al Picco questo dovrà essere il clima, perché questa squadra, travolta dalle difficoltà è anche difficile da bocciare, ma merita solo applausi.
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