Si è appena concluso un weekend storico per lo Spezia e per tutta la tifoseria aquilotta.
Il successo per 2-1 sull’Inter grazie alle reti di Maldini e Nzola verrà ricordata per moltissimo tempo ma attualmente questa vittoria è ossigeno puro per la corsa salvezza.
È stata una partita molto accesa e sofferta per gli aquilotti con l’Inter che ha provati a insidiare la porta di Dragowski per tutti i 90’, sopratutto nel primo tempo, come testimoniato da i 27 tiri tentati dai nerazzurri nel corso del match.
Semplici ha deciso di schierare la sua squadra a specchio sin da subito rinunciando ai due moduli sperimentati in queste prime uscite ovvero il 4-3-3 e il 4-2-3-1.
Nonostante ci si aspettasse comunque una partita difficile e sugli scudi, il 3-5-2 non ha dato gli effetti sperati nella prima frazione. L’Inter, infatti, è riuscita a uscire troppo facilmente dal pressing messo in atto dagli aquilotti scavalcando agilmente il centrocampo e prendendo lo Spezia in contropiede.
Uno schema che si è ripetuto spesso, prima con Lautaro e Mhkitaryan vicini al vantaggio e poi con D’Ambrosio che riesce a entrare in area dalla destra e a conquistarsi un calcio di rigore.
L’assenza di Ekdal in mediana (non aveva i 90 minuti) ha reso i piani di Semplici di arginare il forte centrocampo dell’Inter, più difficili.
La scelta di puntare su Bourabia in mediana con Agudelo e Zurkowski da mezzali con il secondo più avanzato e incollato a Brozovic non si è rivelata azzeccata. I neroazzurri, come già accennato, sono riusciti sempre ad aggirare il primo pressing aquilotto e a ripartire velocemente.
In fase offensiva, invece, si sapeva che i palloni giocabili sarebbero stati pochi ma la coppia pesante Nzola–Shomorudov sembra non abbia ancora trovato l’intesa, con il secondo che lotta molto ma non riesce a svolgere il ruolo di raccordo tra centrocampo e Nzola.
Per questo a fine primo tempo Semplici decide di rivoluzionare la squadra e di tornare al 4-2-3-1 con gli inserimenti di Maldini sulla trequarti per Shomorudov e l’entrata in campo di Ekdal davanti alla difesa per Zurkowski.
A inizio ripresa, anche se l’Inter continua a spingere forte, l’undici sul terreno di gioco sembra aver trovato più equilibrio, soprattutto grazie al lavoro in fase di interdizione dello stesso Ekdal, ma anche all’adattamento di Nikolaou scalato a sinistra, con il cambio modulo, e autore di una grande partita.
La squadra di Inzaghi continua a creare ma i bianchi riescono a non indietreggiare mai eccessivamente, dando spazio anche a qualche ripartenza.
Da una di queste, lanciata dallo stesso Dragowski, nasce il gol di Maldini.
Nzola attacca la profondità e si porta dietro Acerbi e D’Ambrosio, l’attaccante trova lo scarico per Maldini, entrato proprio per gravitare attorno all’attaccante angolano, che batte Handanovic.
Semplici vuole assolutamente congelare il risultato e per questo irrobustisce il centrocampo piazzando Kovalenko in mediana al posto di Agudelo con Gyasi che va a completare il tridente con Nzola e Maldini.
Il capitano poi uscirà da lì a poco dal campo per far spazio a Ferrer.
All’83 l’Inter, che non riesce mai a creare una vera e propria palla gol, trova il pareggio su rigore con Lukaku, fatale l’ingenuità di Ferrer che colpisce Dumfries.
I bianchi non arretrano, anzi vanno a cercare il nuovo vantaggio che arriva su calcio di rigore concesso per fallo su Kovalenko.
La squadra accompagna l’azione di Maldini che trova lo scarico per Amian e di seguito l’inserimento a fari spenti di Kovalenko travolto da Dumfries.
Nel finale Semplici toglie Maldini per inserire Wisniewski, prezioso su alcune palle aeree e non solo, scelta utile per congelare la gara sino al 95′
Alla fine Semplici la spunta su Inzaghi in una partita in cui la superiorità dell’Inter non è mai stata in discussione.
Guardando i numeri, infatti, i nerazzurri hanno tenuto un possesso palla del 69%, uno score di calci d’angoli di 1 a 13 e più del doppio di passaggi completato (186 a 469). Nonostante ciò sotto il profilo della pericolosità in zona gol lo Spezia ha dimostrato soprattutto nel secondo tempo di concedere veramente poco agli avversari negli ultimi 16 metri con l’Inter che sì, ha cercato la porta di Dragowski per 27 volte, ma poi nel concreto l’ha centrata solo in 7 occasioni.
Spezia poco produttivo ma più cinico con 4 tiri tentati, 2 gol realizzati e una traversa colpita nel primo tempo.
Qui sotto tutti i numeri del match:
Serata fresca, terreno ottimo. Recuperi: 2' - 6'
VOTI:
ALL. SEMPLICI - 7,5
ALL. INZAGHI - 5,5
Arbitro MARINELLI - 6