CATANZARO-SPEZIA: 3-0 MORO SPRECA, POI AL PRIMO SCHIAFFO I BIANCHI CROLLANO

I bianchi tengono bene il campo nel primo tempo, ma falliscono la possibilità di andare in vantaggio per l'errore di Moro dal dischetto. Ma è ad inizio ripresa che si decide il match, con gli uomini di Alvini che crollano dopo il vantaggio di Biasci e l'autorete di Nikolaou. A nulla servono i cambi del tecnico, anzi i padroni di casa segnano anche la terza rete con un sinistro da fuori area di Pompetti.

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Che non fosse una scampagnata lo dicevano il ritorno al “Ceravolo” del Catanzaro dopo la splendida cavalcata vincente dello scorso campionato di Serie C e un vento difficile da domare che ha imperversato per tutta la gara, ma tornare a casa con le ossa rotte a questo modo, era difficile da ipotizzare.
Ma la Serie B ai noi la conosciamo bene, come conosciamo bene queste trappole che fanno ancor più male a chi sta ancora leccandosi le ferite, nonostante gli sforzi per guardare avanti con fiducia.

Di certo il mercato ancora aperto e la necessità di calarsi al più presto in una realtà nuova fatta di corsa e sacrificio, oltre che di tecnica, hanno giocato un brutto scherzo ad Alvini e i suoi.
Peraltro il pre gara aveva fatto registrare la presa di posizione del tecnico che spediva in tribuna Daniele Verde dopo averlo elogiato e considerato appieno nel progetto solo 48 ore prima.

Al posto dell’esterno napoletano ecco Kouda, un giocatore dai grandi margini di miglioramento ma profondamente diverso dal fantasista.
Pensare che proprio Kouda sfruttava un lancio lungo di Dragowski per farsi atterrare in area di rigore, guadagnando quella massima punizione che poteva aprire un match sin li ben controllato dai bianchi seppur senza guizzi degni di nota.

Sul dischetto va Moro che aspetta sino all’ultimo le mosse del portiere per poi calciare debolmente proprio dove si getta Fulignati.
Tutto da rifare, anche se la squadra ricomincia ad attaccare sfruttando il vento a favore e la buona pressione alta sul giro palla dei padroni di casa.

Qualche calcio d’angolo pericoloso e una conclusione di Antonucci ribadiscono una superiorità che questa volta non si traduce però in quella facilità nell’andare a rete che si era invece vista nelle precedenti uscite ufficiali.
Nota positiva della prima frazione però, non aver concesso nemmeno una conclusione a rete al Catanzaro.

Alvini che rispetto a Bolzano sceglie Cassata invece di Zurkowski a centrocampo, con Bastoni che prende il posto dell’infortunato Reca, non effettua cambi nell’intervallo, dando fiducia ai suoi.
L’avvio di ripresa peraltro fa ben sperare, perché la squadra tiene ancora bene il campo nonostante il vento contrario.

Ma l’episodio negativo è dietro l’angolo e si materializza con un’azione veloce di contropiede che porta Biasci a puntare l’area, accentrarsi con il destro e battere Dragowski con un destro preciso a fil di palo.
Siamo solo al settimo del secondo tempo, ma la rete subita la primo tiro ha gli effetti di un pugno in pieno volto alla squadra intera che fatica maledettamente a riprendersi, mentre i padroni di casa sulle ali dell’entusiasmo si trasformano letteralmente.

Da lì a poco arriva anche il raddoppio che, seppur casuale, ha il potere di mandare definitivamente al tappeto i bianchi, nonostante i cambi di Alvini.
La deviazione nella sua porta di Nikolaou sullo spiovente in area è però anche sintomo di uno stato d’animo non ancora ottimale, ma sono tanti i ripetuti sintomi che si manifestano nel corso della gara e che accendono un pericoloso campanello d’allarme, seppur si tratti della seconda gara di campionato.

Alvini toglie Bandinelli e Kouda inserendo Krollis e Zurkowski, proprio il lettone va a sistemarsi a destra per poi avvicinarsi alla prima punta mentre dall’altra parte continua ad agire un Antonucci che in pratica non riesce mai a entrare in gara.
Ci si aspetta una reazione d’orgoglio, ma più che quella emerge una squadra sempre più in difficoltà.

Gli ingressi di Pio Esposito, Cipot e Moutinho non invertono il trend, anzi i padroni di casa trovano il terzo gol con un tiro da fuori di Pompetti che non lascia scampo a Dragowski.
Il rischio che finisca anche peggio è reale sino al termine, mentre la gioventù messa in campo da Alvini si perde, visto che la vecchia guardia non è in grado di trascinarla.

Alla fine i bianchi ripetono lo score del primo tempo avversario, non riuscendo praticamente mai a calciare a rete, ma chi ha sfruttato meglio il fattore vento vince meritatamente la sfida.
Al termine dell’incontro Alvini dirà di essere rimasto molto deluso dall’atteggiamento della squadra dopo il gol subito, nota molto negativa, ma di sicuro tecnico e squadra dovranno lavorare al più presto sulle pericolose falle difensive.
Tra campionato e Coppa Italia infatti, sono ben 8 le reti subite da Dragowski e C., a testimonianza che, al di là dei singoli, c’è qualcosa da registrare.

Che l’impatto con la B sarebbe stato duro lo si sapeva, come si sapeva bene che avrebbe influito il mercato.
Per fortuna i trasferimenti domani termineranno, mentre a proposito di arrivi, Alvini avrà un nuovo esterno, Elia dall’Atalanta.
Per quanto riguarda chi ha il mal di pancia da Serie B, ci sono poche ore per cambiare squadra, serve gente motivata e con la testa nel progetto, altrimenti partite come quelle di stasera sono destinate a ripetersi.

Il tempo per trovare la strada c’è tutto, al netto delle gara ancora da giocare lontani dal ‘Picco’.
Tutte le info sulla gara a questo indirizzo.

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.
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