Lo Spezia arriva all’ultima sosta nazionali non riuscendo a trovare la tanto agognata vittoria contro la Ternana.
Un successo contro le fere avrebbe raffreddato gli animi bollenti delle ultime settimane.
Invece, arriva un 2-2 raggiunto solo nei minuti di recupero.
Va detto, i bianchi, rispetto alle poche occasioni viste con Lecco e Cremonese, tornano a creare in zona gol e soprattutto a segnare.
Il 3-4-1-2 di Alvini con Kouda a supporto di Antonucci e Pio Esposito parte forte.
L’ex Picerno tra le linee riesce ad alzare il ritmo della manovra negli ultimi 16 metri e a rendere lo Spezia imprevedibile.
A ciò si aggiunge un Reca finalmente ispirato e la voglia del classe 2005 Candelari al suo esordio da titolare.
La Ternana, a specchio (3-4-1-2), riesce, però, a reggere senza troppi affanni.
Gli aquilotti non sfruttano la moltitudine di cross interessanti che arrivano dalle fasce lasciando troppo solo Pio Esposito in area.
I centrocampisti e l’esterno opposto non si inseriscono e molti cross finiscono nel nulla o docili tra le braccia di Iannarilli.
La manovra in fase di impostazione è lenta e prevedibile, Antonucci in primis si muove poco senza palla.
Dall’altra parte, invece, la Ternana, pur con le sue mille difficoltà, è più cinica e riesce con pochi passaggi a ribaltare il campo.
Le fere collezionano 3-4 palle gol nel primo tempo oltre alla rete del momentaneo vantaggio.
Nella seconda frazione, il canovaccio della gara si ripete con i bianchi che stazionano nella metà campo avversaria ma senza riuscire a creare troppi disturbi a Iannarilli.
Agli ospiti basta, quindi, un solo calcio d’angolo per riportarsi in vantaggio.
Da rivedere assolutamente la gestione delle marcature sui piazzati con lo Spezia che decide di marcare a zona ma finisce con il lasciare da soli Diakitè e Casasola.
Nel complesso della gara, la mole di azioni offensive create dello Spezia è sicuramente superiore, come testimoniano i numeri del match.
Gli aquilotti tirano di più verso la porta (9 a 5) e tengono di più la palla (56%-44%).
I dati positivi, però, sono solo apparenti, il possesso è sterile, gli aquilotti vanno poco in verticale e cercano più di allargare il gioco in attesa del varco giusto.
I tiri di Kouda e Pio Esposito, anche se gli unici a provarci, sono imprecisi e poco efficaci.
Qui sotto tutti i numeri del match.