Dopo essersi sbloccati con l’Ascoli, lo Spezia vuole dare continuità al risultato ottenuto con il Picchio. Per arrivare con il morale alto a Natale gli aquilotti dovranno battere il Bari di Pasquale Marino. Gli uomini di D’Angelo vogliono regalare ai tifosi la prima gioia in casa. I pugliesi, però, hanno tante motivazioni per cercare di guastare le feste ai bianchi.
Innanzitutto, il Bari, come gli aquilotti, è tornato alla vittoria dopo due ko consecutivi. I galletti hanno battuto per 2-1 il Sudtirol scacciando, almeno per ora, la crisi. Una crisi che aveva colpito il reparto offensivo a digiuno nelle due sconfitte con Venezia e Lecco. Adesso, giunti quasi a metà campionato, gli uomini di Marino devono capire che piega dare alla propria annata.
Dopo la Serie A sfumata sul più bello nella passata stagione e le cessioni importanti su tutti di Cheddira e Folorunsho, il Bari sta avendo un rendimento altalenante. Se è vero che alla fine sono arrivate solo 3 sconfitte in sedici giornate, è altrettanto vero che il Bari fa fatica a portare a casa l’intero bottino. Infatti, sono solo 4 i successi ottenuti di cui due fuori casa.
I 21 punti realizzati non rassicurano del tutto l’ambiente soprattutto in una classifica corta come quella di Serie B. Dall’altra parte, i galletti sentono anche l’esigenza di non perdere il treno playoff distante adesso 4 punti.
Venendo alla partita di questa sera, sono pesanti le assenze a cui dovrà far fronte Marino in attacco. Al forfait di Diaw si aggiungono quelli di Menez e di Sibilli, quest’ultimo squalificato. Nota lieta il rientro di Nasti dal 1′. Ad affiancare l’attaccante della nazionale U21, Achick è sicuro del posto mentre sarà ballottaggio serrato tra lo spezzino Morachioli e Aramu. Il centrocampo a 3 ha una sola certezza chiamata Ahmed Benali in cabina di regia. Al suo fianco Maita e Edjouma dovrebbero avere la meglio sull’ex Acampora. Completano il 4-3-3 di Marino, il portiere Brenno e la retroguardia formata da Dorval e Ricci sulle fasce coadiuvati al centro dalla coppia Vicari-Di Cesare.