Un gol di Verde, centesima gara in maglia bianca, a sei minuti della fine, riporta il sorriso al ‘Picco’ dopo tanti mesi.
C’è di mezzo anche la sfortunata parentesi di Cesena, fatto sta che tornano i tre punti e sono sei in due gare, tanto che viene agganciata la quintultima posizione in classifica, anche se temporanea.
A fine gara ecco che arriva la corsa sotto la Ferrovia e quel senso di liberazione che deve a tutti i costi costituire un trampolino per il definitivo lancio verso posizioni più consone.
Non è stata una gara esaltante quella con il Bari, anche se migliore dal punto di vista tecnico rispetto a quella di Ascoli, ma i bianchi non hanno ripetuto la brillante prestazione vista con il Parma dal punto di vista del gioco espresso.
Ma in B ogni gara fa storia a se, bisogna entrare in sintonia con il campionato e forse adesso possiamo dire che lo Spezia con D’Angelo ci sta entrando con entrambi i piedi.
Adattarsi a partite anche più ‘sporche’ e portarle a casa, testimonia un adattamento che aspettavamo da tempo.
Se poi a gennaio si dovessero indovinare i rinforzi giusti, i bassifondi della graduatoria diventerebbero presto un brutto ricordo.
Con i pugliesi D’Angelo manda in campo il solito Spezia con il 4-3-2-1 che diventa difesa a tre quando Elia s alza a fare l’ala pura sulla sinistra, l’ex Palermo dimostra ancora una volta di sapersi adattare anche in quel ruolo.
Per il resto c’è Hristov vicino a Nikolaou, con Amian a destra, nel mezzo spazio a Kouda e Bandinelli mezzale con Salvatore Esposito davanti alla difesa, il doppio trequarti Verde-Antonucci e Pio Esposito centravanti.
Marino risponde con il suo classico 4-3-3, Nasti centravanti al posto dello squalificato Sibilli, mentre è solo in panchina lo spezzino Marachioli e la difesa è guidata dall’esperto duo Di Cesare-Vicari.
Partono bene i bianchi, ma gli ospiti giocano corti e sempre pronti a ripartire, per andare a disturbare la retroguardia sfondando soprattutto a sinistra.
Anche lo Spezia fa meglio dalla sua sinistra con il già citato Elia e un Bandinelli ispirato, anche se un po’ troppo impreciso.
Antonucci prova un paio di conclusioni, ma non impensierisce il portiere, mentre è Pio Esposito il più pericoloso.
Sulla destra Verde non dà il contributo che si attende, e questa volta anche Kouda fa fatica, continuamente francobollato da Maita.
Gli ospiti hanno un paio di sussulti, nel primo Zoet ci mette una pezza deviando in angolo una conclusione da fuori di Achik, mentre è il greco Koutsoupias a sciupare la più ghiotta delle palle gol appoggiando di testa tra le braccia del portiere da ottima posizione.
Nella ripresa la musica cambia a livello di possesso palla e pericolosità salgono in cattedra i bianchi, tanto che i ragazzi di Marino sono costretti a difendersi e non riescono più a ripartire.
Pio Esposito smista palloni per i compagni, le fasce funzionano meglio, m,a sono soprattutto gli ingressi di Cassata e Zurkowski a far si che il passo cambi del tutto, anche a livello fisico.
Intanto Hristov aveva sfiorato un gol fotocopia a quello vincente di Ascoli incornando a botta sicura sull’angolo più vicino, ottimo Brenno, mentre qualche conclusione dal limite era stata respinta dalla difesa o terminava alta.
Proprio il portiere del Bari era costretto a uscire per infortunio, mentre tra i galletti entrava anche Morachioli, ma non si vedrà per nulla in campo l’altro ex Acampora.
A sei dal novantesimo Cassata recupera l’ennesimo pallone e punta l’area andando a calciare a rete, la palla carambola verso Verde che non ha difficoltà a battere il portiere con il sinistro.
L’attaccante sfoga la sua gioia togliendosi la maglia e andando a festeggiare sotto la Ferrovia, il Picco finalmente può esultare.
I minuti finali sono caratterizzati da un po’ di nervosismo e agonismo di troppo, ne fa le spese Zurkowski, prima ammonito per un battibecco con Di Cesare e poi espulso a un minuto dalla fine del recupero per un intervento falloso.
L’unica situazione pericolosa il Bari la crea a pochi spiccioli dalla fine, ma Di Cesare calcia male con il destro da dentro l’area di rigore, tanto che finalmente Prontera può mandare tutti sotto la doccia.
Si può fare la corsa verso la Ferrovia, si può sfogare la gioia, ma deve essere considerato solo un nuovo inizio.
Tra sette giorni a Cittadella mancheranno Salvatore Esposito e Zurkowski, ma ora c’è lo spirito di squadra, magari mancheranno ancora i gol, ma su quello si può lavorare.
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