Il COMMENTO su Cremonese-Spezia di Massimo Benedetti

Quando il migliore della squadra avversaria è il portiere, Fulignati, autore di tre autentici miracoli su Soleri, Cassata e Vignali, oltre ad ipnotizzare Di Serio nell'uno contro uno che aveva portato al rigore poi revocato, allora significa che lo Spezia avrebbe veramente meritato di vincere. Dopo un primo tempo ordinato ma sotto di un gol, nella ripresa ci sono stati solo i bianchi in campo, tanto che i tre punti sarebbero stati meritati.

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Lo Spezia esce da Cremona a testa altissima, con un punto, ma potevano essere tre e non ci sarebbe stato nulla da dire.
Quando il migliore della squadra avversaria è il portiere, Fulignati, autore di tre autentici miracoli su Soleri, Cassata e Vignali, oltre ad ipnotizzare Di Serio nell’uno contro uno che aveva portato al rigore poi revocato, allora significa che lo Spezia avrebbe veramente meritato di vincere.

Nonostante un primo tempo un po’ troppo attendista, chiuso infatti in svantaggio, ma poi nel secondo c’è stata in campo quasi solo una squadra.
I bianchi sono stati bravi a recuperare tanti palloni in mezzo al campo, è questa una delle note più positive della partita, come quella di aver confermato ancora una volta di essere una squadra.

Cosa di non poco conto, dopo le tristezze della prima parte della scorsa stagione.
E’ stato di sicuro lo Spezia ad andare più vicino al gol del 2-1 piuttosto che la Cremonese, nonostante Stroppa avesse messo in campo tutte le sue bocche da fuoco.
Purtroppo la vittoria nella terra del torrone, che mancava da ben 64 anni, è stata ancora rimandata.
Se non altro per i 900 tifosi che hanno affrontato la trasferta lombarda e hanno sempre incitato a squarciagola la squadra di D’Angelo, non ci sono state le amarezze delle ultime due stagioni, quando a Cremona erano arrivate due brucianti sconfitte.

Dopo una fase iniziale di studio dove Gori è stato bravo a rompere il ghiaccio sul colpo di testa di Nasti, Collocolo col suo tiro da fuori area ha centrato lo specchio della porta con la complicità della involontaria deviazione di testa di Hristov, mentre Bandinelli e Cassata no.

Ecco, la differenza del primo tempo sta tutta qui. E quando Soleri col suo colpo di testa da grande attaccante la porta l’ha anche trovata, Fulignati ha risposto col suo primo miracolo togliendo con una manata il pallone che stava entrando a fil di palo.
Lo Spezia a questo punto ha capito che poteva dare di più e lo ha fatto, si è subito percepito che il gol era nell’aria e se non fosse arrivato sarebbe stata una clamorosa ingiustizia.

Cassata ci è andato vicinissimo ma Fulignati ha compiuto un’altra prodezza assoluta, Di Serio si è presentato a tu per tu col portiere ma dopo averlo superato con un ‘sombrero’ gli è finito addosso (non era rigore, giusta la chiamata del Var all’arbitro), quindi è arrivato il colpo di testa vincente di Hristov in posizione regolare.
Il brivido del controllo Var è stato lungo, ma poi c’è stato il via libera.

Negli otto minuti di recupero chi temeva che lo Spezia si sarebbe solo difeso, si sbagliava di grosso.
Ancora Fulignati è stato protagonista nel deviare un tiro al ‘sette’ di Vignali, poi sul susseguente angolo, il colpo di testa di Colak che si è confermato un ottimo attaccante d’area nell’anticipare l’avversario, ma ha sbagliato la mira di un soffio. Questa volta niente gol all’ultimo minuto.

Peccato, tre punti avrebbero proiettato ancora di più lo Spezia nell’olimpo della serie B.
Ma averne 9 dopo cinque giornate, di cui tre giocate in trasferta su campi difficili come Pisa, Cosenza e Cremona, è comunque tanta roba.
Una sconfitta allo Zini contro una squadra arrivata la scorsa stagione a un passo dalla serie A, ci poteva anche stare.
Ma lo Spezia ha superato indenne anche questa difficile prova e ha dimostrato di non essere affatto una meteora.
E domenica al Picco c’è il derby con la Carrarese per continuare a vivere questa bella realtà.

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