E’ una crescita evidente e repentina quella che sta mostrando Pio Esposito in questo avvio di stagione.
Una crescita che parte dal finale della scorsa stagione e si collega a questa, un po’ come il tragitto dell’intera, squadra.
Il classe 2005 di proprietà dell’Inter, il più piccolo tra i fratelli calciatori, pare sempre più un lontano parente dell’attaccante acerbo, naturalmente ingenuo e con le polveri bagnate andato in scena in maglia bianca per tre quarti della scorsa stagione.
Il passaggio dal campionato Primavera a un campionato duro ed estremamente combattivo come la serie B richiederebbe per chiunque un periodo di adattamento.
Sono tante le difficoltà e le peculiarità di questo torneo, al di la delle qualità di ogni ragazzo.
Circostanze contingenti costrinsero mister Alvini a sovradosare il minutaggio del giovanissimo numero 9 aquilotto, privandolo evidentemente di un necessario graduale inserimento in un contesto del tutto nuovo e sconosciuto.
Pio ha finito, cosi, per pagare dazio alla totale inesperienza, messo costantemente di mezzo da difensori con determinate carature tecniche e fisiche, esperti, rocciosi, che finivano spesso per “mangiargli in testa” in ogni zona di campo, anticipandolo, rubandogli il tempo della giocata, spostandolo con estrema facilità a dispetto di un fisico già importante.
Dopo mesi di apprendistato e di isolamento nell’attacco delle aquile, dalla primavera scorsa qualcosa è cambiato: le prestazioni sono diventate man mano sempre più di livello nel momento in cui diverse responsabilità sono state condivise con altri attaccanti arrivati durante il mercato di gennaio.
Minutaggio razionale e razionalizzato, dunque, maggiore tranquillità e fiducia, un allenatore che ha saputo modificare il suo modo di stare in campo rispetto ai primi mesi.
Il finale di stagione è coinciso poi con la prima, evidente crescita dell’attaccante campano, sancita nella gara più importante e delicata della stagione, quella contro il Venezia, quando mise insieme una prestazione maiuscola condita da un gol tanto bello quanto importante.
Rientrato in estate all’Inter, vi era il sentore che Pio potesse ripartire in prestito – con un bagaglio di esperienza prezioso – verso altri lidi della serie cadetta: qualcosa di somigliante ad una beffa, come dire, qui l’abbiamo “formato”, ora altri godranno della sua crescita. Niente affatto.
Da subito l’idea di D’Angelo e di Melissano è stata quella di riportarlo in maglia bianca strappando un nuovo prestito, sfruttando i buoni uffici con la società nerazzurra.
Il piano si è potuto trasformare in realtà grazie anche alla volontà del ragazzo, desideroso di poter tornare a lavorare con un tecnico determinante per la sua crescita.
Un tecnico, D’Angelo, che ha dimostrato sin dalla prima giornata di questo campionato – nel derby di Pisa – di credere fortemente in lui e Pio che ripaga immediatamente la fiducia con una bella prova, condita da un gol importante.
E cosi nelle settimane successive fino al derby contro la Carrarese al “Picco” che l’ha visto assoluto protagonista non solo per la doppietta, ma anche per le altre occasioni nelle quali è arrivato vicinissimo al gol, mostrando un grado di convinzione assolutamente superiore rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, maggiore qualità nelle scelte, più cattiveria nelle giocate e nella difesa della palla.
Un attaccante calato anche mentalmente in questo torneo, a dispetto della giovanissima età.
E’ dovuto crescere in fretta, dunque, il talentino scuola Inter. Un aspetto, questo, che pare doverlo accompagnare con costanza, visto come ha bruciato le tappe con le varie Nazionali Under, per arrivare oggi ad essere uno dei possibili punti fermi dell’Under 21 di mister Nicolato.
Gli mangiavano in testa ma ha saputo soffrire, lottare, imparare dalle traversie e dalle spigolature del calcio dei grandi.
Gli mangiavano in testa ma ora vola, vola a catturare palle alte per scaraventarle con forza al sette.
Fino a spalancare gli occhi, a mostrare i muscoli davanti ad una curva Ferrovia festante, la stessa che gli dedicherà un coro al momento dell’uscita dal campo.
Una notizia anche questa..