Inutile girarci intorno, il pareggio contro la Sampdoria al “Ferraris” lascia l’amaro in bocca visto lo sviluppo della gara nel capoluogo ligure, quegli ultimi 25 minuti di predominio territoriale e di attacchi continui alla porta blucerchiata.
È una questione di dettagli, importantissimi nel calcio, quello che porta il Pisa ad allungare leggermente in classifica sulle aquile, prima squadra a ridosso di quella che ormai è da tutti considerata come la lepre del torneo, ossia il Sassuolo di Fabio Grosso.
Non ce l’hanno fatta i ragazzi di mister D’Angelo a mandare la palla in buca contro una Sampdoria riordinata e rivestita di presentabilità nella fase difensiva dall’ex Leonardo Semplici.
Una Samp che ha mostrato, però, nell’ultima mezzora di partita un atteso crollo psico-fisico determinato dal lungo periodo di crisi, una fragilità sulla quale i bianchi si sono scagliati con prepotenza ma, probabilmente, con leggero ritardo e senza la necessaria lucidità negli ultimi 20 metri.
Il calendario, non certo amico delle aquile in questo girone d’andata, continua a far le bizze e a presentare, immediatamente dopo Genova, una trasferta assolutamente insidiosa come quella di Catanzaro contro una delle squadre più in forma del torneo, mentre il Pisa deve ancora affrontare il Sassuolo e avrà un calendario, nel girone di ritorno, con parecchie trasferte complicate, compresa quella del “Picco”.
Ecco perché sarà importante, in queste settimane, riuscire a restare attaccati anche con le unghie e con i denti alla formazione toscana, in attesa di provare a sfruttare un calendario potenzialmente pieno di ghiotte occasioni e di scontri diretti tra le mura amiche, immersi nel calore della propria gente.
Sarà importante il recupero degli infortunati, da Vignali a Cassata, passando per Kouda, giocatori che immettono forza fisica, gamba e alternative a una squadra che ha urgente bisogno di avere possibilità di scelta gara per gara, di aggiungere “strappo” e forza atletica nei 90 minuti.
Allo stesso tempo, sarà importante ricevere dagli attaccanti qualche colpo in più di presenza, una dote migliore in termini di incisività e di cattiveria sotto porta, qualcosa che il solo Pio Esposito è riuscito fin qui a garantire in buona quantità.
Restare quanto più agganciati, dunque, non disdegnando a ogni modo di continuare un cammino regolare per provare a tenere inalterata – e magari allargarla – la forbice che separa gli aquilotti dal treno delle formazioni in zona Play Off.
Cercando, anche in questo caso, di sfruttare un calendario che vedrà inevitabilmente tanti scontri diretti, molti inevitabili pareggi, molte sfide complesse in primavera contro quelle formazioni invischiate nella zona salvezza che venderanno cara la pelle ogni settimana.
Sarà in quei momenti che la forza fisica e atletica dello Spezia, rispetto a molte delle squadre oggi in lotta nella parte sinistra della classifica, potrà fare la differenza in termini di continuità e di solidità.
In termini di punti.
