GORI 7 – Prosegue il suo magic moment, settimane di lavoro per lui dopo quel mese e mezzo passato trascorso da spettatore non pagante in campo. Piede un pochino ruvido ma il miracolo a mano aperta sul diagonale di Pittarello profuma di santità.
WISNIEWSKI 7,5 – Un muro di cemento armato ma mobile eccome, basti vedere la progressione devastante con e senza palla che lo porta da area ad area a calciare pericolosamente in porta. Si francobolla a Pittarello, il duello tutto fisico è gagliardo, la sua testa svetta ovunque sulle preghiere recapitate dai padroni di casa in area aquilotta. Si, è tornato il difensore sul quale mezza serie A aveva messo gli occhi addosso prima del brutto infortunio..
HRISTOV 7 – Concentrato, pulito, cattivo il giusto per neutralizzare Iemmello, pericolo numero uno ed ex spesso indigesto. Dominante, come i suoi compagni di reparto, sul gioco aereo: roba che toglie diverse castagne dal fuoco e infonde estrema sicurezza un po’ a tutti.
BERTOLA 6,5 – Non deve strafare, non commette più quei piccoli errori dettati da un eccesso di sicurezza in fase di impostazione, legge al meglio ogni situazione di gioco ed è spettacolare negli uno contro uno. Subisce un colpo appena sopra l’occhio sul finire della prima frazione di gioco, lascia cosi la ripresa a Mateju. Era diffidato, ecco quindi una piccola spinta in più verso la prudenza.
ELIA 7 – Per un’ora di gioco risulta piuttosto anonimo in fase offensiva, pur macinando chilometri a profusione svolgendo una fase difensiva praticamente perfetta, cresce a dismisura al calare del rendimento generale della squadra, in quei minuti finali nei quali risulta determinante per chiudere ogni varco e ripartire con riserve di energia infinite. Manca qualcosa ancora in fase di ultimo passaggio, oggi più che mai però, dentro una partita condita da tale abnegazione, questo appare niente più che un dettaglio migliorabile.
RECA 6 – Il suo freno a mano tirato inizia davvero a far pensare che si tratti di qualcosa di molto somigliante a una gestione delle forze e degli strappi dopo i tanti guai muscolari dell’ultimo anno e mezzo. Certo è un peccato vederlo a metà del potenziale e del gas, sa però rendersi utile in fase di non possesso, anello prezioso di una catena difensiva di ferro.
ESPOSITO S. 7 – Gestisce un’ora di assoluto controllo del centrocampo, detta i tempi, accelera e alleggerisce a piacimento sempre con tanta intelligenza calcistica di fondo. Gesticola, telecomanda, fa diga davanti alla difesa, legge tutto molto bene preventivamente. Va vicino a un eurogol su calcio piazzato dalla lunga distanza sfiorando l’incrocio dei pali e suona la carica fino ai concitati minuti finali di gara. Continuità pazzesca la sua.
NAGY 7 – Un primo tempo sugli scudi nelle due fasi, un mare di recuperi e di palle sporcate, regista aggiunto ma di quelli esperti in film di guerra. Paga un po’ dazio negli ultimi 20 minuti di match, ma quanti chilometri, quanta disciplina tattica.
DEGLI INNOCENTI 7 – Lui, non dimentichiamolo mai, sarebbe un regista di centrocampo, eppure nelle ultime due gare veste i panni della miglior mezzala: due fasi presso che perfette, inserimenti con i tempi giusti con e senza palla negli ultimi 20 metri avversari, uno contro uno spesso vincenti. Sua la prima conclusione pericolosa delle aquile, entra in tante azioni offensive dentro un primo tempo di marca aquilotta. Anche lui paga fisicamente dazio alla distanza ma è sempre più giocatore affidabile e concreto per le rotazioni di mister D’Angelo.
FALCINELLI 6 – Parte a sorpresa nell’undici iniziale, scelto per agire sotto punta e fungere da raccordo con la mediana, una posizione che dà fastidio al Catanzaro fino a che resta in campo. Resta evidente il solito difetto: polveri bagnate in zona gol.
ESPOSITO P. 8 – La decide lui, di potenza, mostrando nell’azione del gol un compendio di quel che è tremendamente migliorato da un anno a questa parte: sicurezza nei propri mezzi, tecnica, difesa della palla, forza sulle gambe, stoccata vincente. Incisività. Fa anche molto altro, come quando manda praticamente in porta Wisniewski con una palla filtrante degna d’altre platee. 9 gol in campionato, tripla il dato finale dello scorso campionato prima ancora di veder terminato il girone d’andata. Fate vobis.
MATEJU 6 – Rileva Bertola per i secondi 45 minuti di gara, quelli più sofferti, è protagonista nell’episodio del rigore poi revocato ai padroni di casa, quando Pittarello gli prende il tempo per presentarsi di fronte a Gori. Per il resto, partecipa con consueta forza e attenzione alle barricate finali.
SOLERI 6 – Un po’ di battaglia e poco più su quelle palle lunghe divenute a un certo punto l’unico sbocco per alleggerire la pressione calabrese
AURELIO 6,5 – Qualche sgasata necessaria ma, soprattutto, il merito di aver murato un tiro di Iemmello destinato probabilmente alla rete: non è nuovo a un tempismo del genere in fase difensiva.
CASSATA 6 – Appena entrato fa sentire i tacchetti in tackle nei pressi della linea del fallo laterale: gara divenuta sporchissima, ottimo messaggio.
COLAK S.V.
ALL. D’ANGELO 7,5 – Il tecnico abruzzese regala alla piazza sportiva un Natale di quelli da ricordare dopo l’ennesima prestazione da grande squadra, squadra che ha il solo demerito di non chiudere prima la gara e di non riuscire a trovare, negli ultimi 20 minuti, una ripartenza letale negli spazi concessi dalla squadra di Caserta. Dettagli che, dovessero pure questi essere migliorati, rischierebbero di far correre qualche piccolo brivido perfino al Sassuolo sulla vetta di questo torneo.
Altra partita preparata alla perfezione, uno spirito di sacrificio encomiabile e determinante per portare a casa tre punti di capitale importanza contro una delle squadre più in forma del momento, che aveva perso soltanto due volte in stagione.
La sconfitta del Pisa segna l’aggancio al secondo posto, qualcosa di assolutamente meritato, se consideriamo quegli incredibili due punti gentilmente offerti alla squadra toscana in sede di giustizia sportiva.
L’appuntamento è per Santo Stefano dentro un Picco che sarà ribollente d’entusiasmo.