Il periodo natalizio dovrebbe renderci tutti più buoni, ma non sempre è così, specie se si perde il lume della ragione dopo una sconfitta.
Di questo e altro parliamo nella nuova tagliente rubrica Up & Down che parte da questa settimana e accompagnerà ogni gara degli aquilotti, alla ricerca dei più e dei meno, del possibile e dell’impossibile, magari con ironia, ma sempre con serietà..
Buona lettura.
- Pio prova a spaccare la porta da grande bomber
Più che un gol che suggella in maniera definitiva la crescita di un piccolo grande bomber, sembra quasi un messaggio a chi, l’anno scorso, faceva squallida ironia sul suo conto. Basti guardare il filmato da dietro la porta e lo sguardo che si scambiano Scognamillo e Pigliacelli. Ma questo da dove arriva? - Il Duccio che non ti aspetti così pimpante, ma che non è una novità
Eh si Duccio Degli Innocenti, quello che, se ne parla bene, ma chi l’ha visto?
In effetti all’inizio potevi giusto scorgerne la folta chioma nei riscaldamenti pre gara e magari cercare di sforzare la memoria ricordandolo nel Lecco dello scorso anno che fece ammattire i bianchi anda e rianda. Ora invece lo vedi bene ormai da qualche giornata, sino a scoprirne qualità e movimenti, quasi da sorprenderti.
A Catanzaro si è preso la scena e lo scettro di Man of the Match, ma non è finita qua.. - Salvatore Elia e quel finale da prova a prendermi
Solito motorino per tutta la gara, magari non sempre carburato al meglio, ma spina nel fianco di Compagnon che finisce per soffrirlo molto, non riuscendo a produrre la solita spinta offensiva per i suoi. Salvatore Elia sembra però tenersi una riserva di benzina per il gran finale, come fosse uno sprinter da corsa a tappe, pronto a sprigionarla nel momento del bisogno. Eccolo sfrecciare palla al piede coast to coast dopo aver recuperato palla in difesa, inseguito disperatamente dagli avversari alla Willy coyote, provate a prendermi.. - I tifosi spezzini al ‘Ceravolo’
Questa volta la citazione è ancor più doverosa rispetto al passato, perché raggiungere Catanzaro non è ne semplice e ne da tutti i giorni, ma in 71 l’hanno fatto anche questa volta, senza batter ciglio. Fede, passione, attaccamento..
Aggettivi scontati ma che faticano lo stesso a dare l’idea del significato reale, di quello che è un vero e proprio stile di vita.
- La dirigenza spezzina assediata in Tribuna al ‘Ceravolo’
Non è certo la prima volta che i dirigenti di una squadra avversaria vengono apostrofati con simpatici auguri di Natale in anticipo, questa volta al ‘Ceravolo’ Philip Platek e c. ne hanno sentite di tutti i colori. Quello però che fatichiamo a capire è quale sia stata la causa scatenante, quale indizio possa aver portato i tifosi calabresi a prendersela in quel modo con i dirigenti spezzini. Che sappiano qualcosa che a noi è sfuggita?
P.S. Da apprezzare in questo contesto, le scuse rivolte dalla società Catanzaro a quella spezzina, in merito a questo spiacevole episodio. - Il tecnico del Catanzaro Caserta non capisce la revoca del rigore..
Dobbiamo essere tremendamente ignoranti noi, ma anche questa non l’abbiamo capita, o forse non siamo noi a non capire ma il tecnico dei calabresi tal Fabio Caserta. In sala stampa Caserta ha affermato di non aver capito per quale motivo sia stato revocato il rigore concesso per fallo di Mateju su Pittarello. Ma cosa precisamente non avrebbe capito Caserta? Che nel calcio se c’è un fuorigioco non vale tutto ciò che succede dopo o che il VAR lo controlla solo nel caso in cui ci sia una rete o, appunto, venga concesso un calcio di rigore? Al ritorno gli chiederemo se nel frattempo lo ha capito.. - Iemmello sul dischetto
Siamo sinceri, questa volta non ha fatto nulla di male, ma il passato non si cancella facilmente, inoltre Pietro ha spesso castigato gli aquilotti nel recente passato. Per cui vederlo li sul dischetto, pronto a festeggiare l’ennesimo gol contro lo Spezia, un attimo prima, per poi scorgerlo allontanarsi con le pive nel sacco, per una volta è sembrata una piccola vendetta. È proprio vero che prima o poi tutto torna, fermo restando che si parla di calcio che è pur sempre un gioco..