Lo Spezia è riuscito a non perdere una partita stregata, dove il pallone non voleva saperne di entrare e lo ha fatto solo al terzo minuto di recupero, per merito di un attaccante che in undici mesi non aveva mai segnato con la maglia bianca.
Finalmente si è sbloccato Diego Falcinelli, se lo meritava ed è stato un gol pesante, che ha evitato in extremis alle Aquile una sconfitta ingiusta.
Il girone di andata si è chiuso al terzo posto per la squadra di Luca D’Angelo, sconfitta una sola volta (a Palermo), con il Picco che è rimasto imbattuto e ha portato 23 punti sui 27 disponibili.
C’è un po’ di amaro in bocca per non aver tenuto il passo del Pisa, che ha vinto nettamente il big match contro il Sassuolo, ma quando non si può vincere per una serie di motivi che non dipendono soltanto da te, bisogna accontentarsi di non perdere.
Alla fine è perfino un punto guadagnato, perché contro la sfortuna si può fare poco.
Si può dire anche che lo Spezia non sia stato brillante come in altre gare, è mancata quella determinazione che al Picco finora c’era sempre stata, la squadra non ha saputo attaccare bene l’area avversaria perché contro un Mantova ridotto in dieci per un’ora, sarebbe servita più lucidità per aggirare una difesa chiusa a riccio.
Non che le occasioni siano mancate, tutt’altro, ma dei venticinque tiri dello Spezia, soltanto cinque sono stati nello specchio della porta. Con una traversa e un incrocio dei pali che gridano ancora vendetta.
E non si può dimenticare neppure la rete annullata a Pio Esposito per un fuorigioco di centimetri che aveva fatto sembrare la partita ancora più stregata.
Un episodio molto simile, questa volta però in negativo per le Aquile, a quello di Catanzaro che aveva portato alla cancellazione del rigore per i calabresi. Capita a tutti e non è il caso di pensare a complotti che non esistono.
Il Mantova ha avuto il merito di sbloccare il risultato con il primo tiro, per la precisione un colpo di testa, anche se pesa molto la decisione dell’arbitro di non giudicare punibile una vistosa spinta su Colak a centrocampo nell’azione del gol.
Il Var non è potuto intervenire trattandosi di una valutazione presa sul campo.
Il signor Arena, quantomeno, non porta fortuna allo Spezia, perché nelle uniche due partite pareggiate al Picco (l’altra contro il Bari due mesi fa) c’era sempre lui a dirigere.
Con i bianchi che, in entrambe le partite, hanno colpito due volte pali e traverse. Ci sarebbe da augurarsi di non vederlo più nel 2025…
L’inferiorità numerica del Mantova, paradossalmente ha penalizzato lo Spezia perché ha cambiato la partita e il modo di approcciare la stessa da parte dei virgiliani.
Che hanno rinunciato a giocare e si sono difesi con grinta ed ardore ricorrendo a tutti i metodi leciti e meno leciti per perdere tempo.
Non è un caso infatti, che il possesso palla per una volta sia stato nettamente a favore dello Spezia. Cosa sarebbe successo se lo Spezia fosse riuscito a pareggiare prima? Purtroppo non lo sapremo mai.
Nonostante il pareggio, non si può imputare nulla allo Spezia che ci ha provato sino alla fine ed è riuscito a evitare la sconfitta.
L’anno solare però non è finito, ci attende ancora la difficile partita di Bari e lo Spezia dovrà affrontarla con grande concentrazione. D’Angelo dovrà schierare una squadra che non risenta delle fatiche ravvicinate.
Di sicuro ci sarà Wisniewski ma purtroppo mancherà Hristov che è stato ammonito e verrà squalificato, ma contando gli altri cinque aquilotti in diffida, è andata bene così.
I tifosi che hanno gremito il Picco col gradito ritorno della curva Ferrovia, hanno vissuto una giornata di Santo Stefano simile a quella dello scorso anno.
Anche allora le Aquile erano sotto di un gol contro il Modena e riuscirono a pareggiare in pieno recupero, con un gol di Gelashvili, una partita che non meritavano di perdere..
E mister D’Angelo ha commentato questa curiosa coincidenza come un segno del destino: <Se l’anno scorso ha portato bene visto come è finita la stagione, speriamo lo faccia anche quest’anno>.