Il COMMENTO su Bari-Spezia di Massimo Benedetti

Si è vista una squadra poco lucida e in evidente debito di ossigeno, al di là delle tre partite in nove giorni. Se poi ci si mette anche la difesa a scricchiolare, dove l'assenza di Hristov per squalifica non può essere un alibi, ecco che la frittata è fatta. Però non facciamoci condizionare dalla delusione che la partita di Bari inevitabilmente porta, perché il cammino dello Spezia è stato finora da applausi e avremmo tutti firmato a luglio per un terzo posto all'inizio del girone di ritorno.

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Speriamo che il 2025 porti nuova linfa allo Spezia.
L’anno della salvezza conquistata in extremis e poi del terzo posto con l’imbattibilità durata diciannove giornate nell’arco dei due campionati, si è chiuso in affanno, soprattutto dal punto di vista fisico, con una sconfitta, la seconda della stagione, che fa male.

Un solo punto per le Aquile nelle due partite a cavallo delle festività, il pari conquistato in extremis al Picco contro il Mantova, e meno male che prima di Natale c’era stato l’exploit di Catanzaro.
Il KO di Bari è ancora peggiore di quello di Palermo, al di là del medesimo risultato, perché è venuta a mancare anche la prestazione.
Si è vista una squadra poco lucida e in evidente debito di ossigeno, al di là delle tre partite in nove giorni, che però hanno avuto anche le altre squadre. Se poi ci si mette anche la difesa a scricchiolare, dove l’assenza di Hristov per squalifica non può essere un alibi, ecco che la frittata è fatta.

Uno Spezia subito il difficoltà al cospetto di un Bari che aveva perso le ultime tre partite ed è sceso in campo con maggiore determinazione per fare suoi i tre punti.
Nei primi 45 minuti si possono salvare solo un paio di tentativi del solito encomiabile Pio Esposito, per il resto si sono visti soltanto i galletti biancorossi che però, essendo uno dei peggiori attacchi del campionato (lo si era notato anche al Picco quando la squadra di Longo non tirò mai in porta), non avrebbe segnato se la miglior difesa della serie B non avesse compiuto un errore da dilettanti, regalando un rigore davvero incredibile.

L’indecisione tra Mateju e Gori sul retropassaggio di Salvatore Esposito, è incomprensibile.
Chiudere sullo 0-0 il primo tempo (era il 42′) forse poteva cambiare la partita, ma come sempre accade nel calcio non c’è la riprova.
Poi ci si è messa ancora una volta la sfortuna, perché il raddoppio del Bari a inizio ripresa è stata un’autorete di Wisniewski (ancora lui come a Palermo, meglio che vada a farsi benedire…) dopo un palo di Falletti.

Paradossalmente il gol più bello del Bari, quello di uno scatenato Dorval che a un certo punto sembrava immarcabile, è stato annullato per un fuorigioco di Lasagna.
Sul doppio svantaggio e con uno Spezia lontano parente di quello che ci aveva abituato a condurre il gioco su campi difficili, rimontare era quasi come scalare l’Everest.

Il pallone per riaprire la partita l’ha avuto Salvatore Esposito quando c’era ancora tempo per recuperare, ma ha controllato male in area e al momento di tirare Radunovic gli ha chiuso lo specchio. Da quel momento, nonostante i cambi di mister D’Angelo che ha provato a ricorrere a Degli Innocenti, Nagy, Falcinelli, Candelari e poi anche Reca, lo Spezia ha fatto fatica a costruire azioni offensive e quando ci è riuscito nei minuti finali, il palo ha respinto il colpo di testa di Pio Esposito. Non era proprio giornata.

Però non facciamoci condizionare dalla delusione che la partita di Bari inevitabilmente porta, perché il cammino dello Spezia è stato finora da applausi e avremmo tutti firmato a luglio per un terzo posto all’inizio del girone di ritorno.
Nonostante l’andamento lento delle Aquile nelle ultime due giornate, rimangono comunque otto i punti di vantaggio sulla quarta.

Nelle sei partite di dicembre lo Spezia ha un po’ rallentato il suo ritmo conquistando ‘solo’ otto punti, ma va detto che per quattro volte ha giocato fuori casa su campi difficili come Palermo, Genova, Catanzaro e Bari, mentre solo due volte al Picco.
Adesso c’è la sosta di due settimane, che servirà per staccare un po’ la spina e ricaricarsi, poi il campionato proporrà dieci partite al Picco, tra cui gli scontri diretti con Sassuolo e Pisa (ma anche con Cremonese, Juve Stabia e Catanzaro), e otto in trasferta.
Abbiamo fiducia di poter rivedere quello Spezia che ci aveva fatto sognare…

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