FOCUS Paul Francis – Se non inzuppi la focaccia nel cappuccino..

L'impressione a caldo è quella che, per quanto concerne la storia recente di questa società, ci si trovi di fronte a un nuovo modo di vivere il club da parte di una nuova Proprietà. Spirito di gruppo, senso dell'humour e quell'emozione lasciata trasparire non solo a parole..

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Tutti gli investitori di FC32 hanno lo scopo di valorizzare il singolo giocatore.
Il giocatore al centro della nostra idea di sviluppo. Creare una base, un nucleo di lavoro per far emergere quanti più giocatori, quanti più ragazzi.”

Non è tanto importante il nome del nostro gruppo quanto la sua mentalità.
Siamo un network internazionale al servizio delle capacità locali.
È forse più pericoloso il punto di vista di un club guidato da un unico proprietario con un unico conto corrente e un’unica direttiva. Il futuro del calcio non è questo.”

Abbiamo scelto Spezia perché qui c’è grande attaccamento della comunità tutta alla squadra di calcio e la crescita di un giocatore ha bisogno anche di questo aspetto.
Tutti parlano di strutture, ed è effettivamente uno stadio bellissimo, ma l’ambiente è ancora più caldo.
Ero qui contro il Mantova, quando la curva cantava avevo la pelle d’oca, una sensazione bellissima.
Questo stadio deve continuare a essere splendido per noi, meno splendido per gli avversari..”

Noi come FC32 dovremo essere bravi a capire le ragioni del successo di quest’anno e farle nostre, continuare su questo percorso. Capire, ascoltare, per poi aggiungere qualcosa.
Tra 5 anni avremo sicuramente qualche capello grigio in più ma l’obiettivo è quello di trovare stabilità nella massima serie”.

Non vorrei fare l’errore di altri in termini di scelte dirigenziali, come mettere uno straniero nel ruolo strategico di presidente, uno che non parla la lingua, che non mette la focaccia nel cappuccino..”

Vogliamo ai posti di comando gente qualificata che conosce perfettamente la realtà locale e l’anima di questa piazza.
Ci sono tanti progetti importanti da portare a termine, già individuati dall’ A.D. Andrea Gazzoli, il focus oggi deve però andare alle 12 partite che restano da qui alla fine del campionato.
Poi penseremo a creare e rendere sempre più forte un modello Spezia vincente.”

Questi sono alcuni dei passaggi più importanti della conferenza stampa di presentazione di Paul Francis, il più alto rappresentante di FC32 – nuova proprietaria dello Spezia Calcio – nominato vice presidente del club aquilotto.
La prima impressione, a caldo, è che ci si trovi di fronte a un nuovo modo di vivere il club da parte di una Proprietà per quel che concerne la storia recente della società di via Melara.
Gabriele Volpi prima, la famiglia Platek poi, hanno fatto estrema fatica a creare vicinanza ed empatia con la piazza sportiva, quasi mai hanno vissuto in prima persona e con partecipazione totale – oltre che fisica – le sorti della squadra.

Traspare chiaramente l’esperienza internazionale di Francis legata non tanto al mondo del business, quanto a quello dello sport e di tutte le sue inclinazioni e sfaccettature, altra novità da tenere in considerazione se pensiamo che buona parte degli oltre 90 investitori di FC32 proviene direttamente dal mondo dello sport professionistico tra cui ex atleti, allenatori e dirigenti di alto livello.

E poi un marcato spirito di gruppo – non potrebbe forse essere altrimenti sulla scia di un tale network – un senso dell’humour che ha stregato subito tutti, un’emozione parsa sincera quando ha parlato della tifoseria spezzina, assaggiata da semplice spettatore in occasione della gara contro il Mantova.
I primi adempimenti economici portati celermente a termine per non incorrere in sanzioni e penalizzazioni pur nel contesto di una trattativa che, come ammesso dallo stesso Francis, nelle ultime settimane è stata parecchio complessa, accelerata.

Saranno mesi, i prossimi, di ascolto e di attenzione per la macchina Spezia e per il sistema calcio italiano.
La mossa giusta, non scontata di questi tempi, è stata quella di lasciare ogni pedina dirigenziale di primo e di secondo livello al proprio posto, per poi iniziare a immettere la propria impronta.
Ma in un contesto funzionante.

Belin che Speza.. esclama a chi gli chiede se ha imparato già una parola in spezzino, qualcosa che richiama a quel “Ma io non sono un pirla..” proferito da quel genio di Josè Mourinho il giorno del suo insediamento all’Inter.
Che sia di buon auspicio, e buon vento.

FotoSCN
Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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