E’ stata un’altra gara casalinga praticamente dominata, con la sola novità dell’inversione dell’ordine dei tempi in cui lo Spezia ha creato più occasioni da rete rispetto al consueto: contro il Catanzaro, infatti, i bianchi hanno avuto il predominio del gioco ma poche occasioni nella prima frazione di gioco, per poi accrescere la pressione e creare tanto nella ripresa – nonostante l’inferiorità numerica – prima e dopo il gol da tre punti di Pittarello.
Una trama vista più volte dalla gara contro il Mantova in poi – per quel che concerne i match casalinghi – e che sta creando quel solco di 7 punti che ad oggi separano i bianchi dal Pisa dopo un tentativo di riavvicinamento.
Poco cinismo rispetto alla mole di gioco, alla predominanza del campo e alle occasioni da gol create, ma anche tanti episodi sfortunati, palloni che danzano a mezzo metro dalla linea di porta, centimetri nemici, legni inesorabili, portieri avversari sempre migliori in campo.
Non ne è girata mezza dentro troppe partite nell’ultimo periodo.
Punti persi senza apparenti demeriti o cali fisici per uno Spezia, dicevamo, quasi sempre dominante, coraggioso, solido in termini di occasioni concesse agli avversari anche dentro i momenti nei quali le aquile rallentano, rifiatano.
Sarebbe d’obbligo sottolineare la forza di squadre come Juve Stabia, Catanzaro o il Palermo rinforzato dal mercato di gennaio, annichilite sul piano del gioco, del ritmo, delle occasioni da rete, qualcosa che stride tremendamente con quel che si è effettivamente raccolto in termini di punti.
Sette punti di differenza, oggi, non sono ancora una sentenza alla luce dei prossimi impegni delle due contendenti al secondo posto, ma creano inevitabilmente rammarico all’interno della tifoseria e del gruppo di mister D’Angelo alla luce anche del periodo poco brillante in termini di gioco e di intensità da parte del Pisa, benedetto da una direzione di gara come quella di Aureliano nell’ultimo turno casalingo.
Resta da capire come e quanto in fretta questa piccola mazzata potrà essere assorbita, con quante forze in campo, quanti recuperati tra feriti vecchi e nuovi.
Nelle prossime settimane ci sarà assoluto bisogno di tutti, oltre che del carattere indomito di una squadra in credito con la buona sorte e che, dopo lo scontro diretto contro il Pisa del 9 marzo, avrà un calendario primaverile sulla carta meno complesso dovendo affrontare tutte le ultime della classe, alcune delle quali disperate e senza difese da molto tempo.
Pensare gara per gara, mantra tanto caro a mister D’Angelo che, vincendo venerdì sera a Bolzano contro il SudTirol di quella vecchia volpe di Castori, potrebbe ricreare qualche prurito in seno a un Pippo Inzaghi impegnato il giorno dopo contro un Sassuolo purtroppo imprevedibile e in grande difficoltà quando si trova ad affrontare le squadre più attrezzate di questo campionato.
Se qualcosa dovesse “tornare” in termini di buona sorte e di punti, ecco che allora lo scontro diretto del 9 marzo potrebbe davvero essere determinante per lanciare una volata thriller in cui lo Spezia potrebbe sgasare con buona disinvoltura, sulle ali dell’entusiasmo.
Un credito con la buona sorte da giocarci, chissà, nel periodo più caldo del campionato.
In caso contrario testa alla difesa del terzo posto, recupero psico-fisico massimale di ogni attore di questa splendida stagione da record, chiamata a raccolta della propria gente per un rush finale nel quale le aquile dovranno far valere la forza delle proprie idee e la solidità di un cammino senza precedenti nel corso della sua storia in questa categoria.