<Houston, abbiamo un problema>. Il secondo rigore consecutivo fallito dallo Spezia potrebbe costare caro nella lotta per la serie A. Inutile girarci attorno, sono quattro punti persi.
A gennaio contro la Juve Stabia al Picco sbagliò dagli undici metri Pio Esposito, a Cesena invece ha fatto flop un calciatore d’esperienza come Gianluca Lapadula.
Tutte e due le volte mancava Salvatore Esposito, la cui assenza per infortunio al Manuzzi si è sentita non solo in manovra, ma anche dal dischetto.
Lo Spezia non ha saputo cogliere l’attimo su un campo comunque difficile, dove avevano vinto solo Cremonese e Sampdoria nel girone di andata. E dove lo stesso Pisa aveva pareggiato pur giocando un tempo con l’uomo in più.
Contro una squadra, quella del genovese Mignani e dello spezzino Bastoni, che nelle ultime cinque giornate aveva raccolto 11 punti, mentre lo Spezia soltanto 6.
Gli oltre cinquecento spezzini presenti sugli spalti di uno stadio da sempre poco amico delle Aquile (è stato il campo di casa durante i lavori al Picco sia nel primo anno della serie A che la scorsa stagione in B e mai una vittoria…) sapevano bene delle insidie che nascondeva questa partita.
Ma dopo che il Var aveva tolto ai romagnoli il gol del vantaggio di Calò a inizio ripresa e lo stesso Var aveva rimediato alla topica dell’arbitro Prontera inducendolo a concedere il rigore per il fallo del portiere Pisseri su Lapadula, ecco un’altra volta che le sliding doors sembravano aprirsi per lo Spezia. Invece niente da fare.
Il gol sembra proprio una maledizione per Gianluca Lapadula, ora che va in Perù per giocare con la nazionale, si faccia togliere la macumba…
Un plauso comunque all’attaccante italo-peruviano che a fine partita ci ha messo la faccia rispondendo alle domande dei cronisti in sala stampa.
Primo tempo non esaltante ma comunque con una clamorosa traversa colpita da Reca, il diciannovesimo legno preso dallo Spezia in questo campionato. E purtroppo quasi tutti decisivi. Anche qui fare il conto dei punti persi, è come ricevere una pugnalata.
Lo Spezia attacca i portatori di palla del Cesena, all’inizio però non riesce a costruire azioni offensive. Poi cresce e fa arrivare tanti palloni nell’area romagnola, ma a parte la traversa su angolo di Kouda, si ricordano solo una mischia con Lapadula e Bandinelli che non riescono a buttarla dentro, poi un tiro al volo sbilenco di Bandinelli dopo un bel cambio di gioco da destra a sinistra.
Il secondo tempo è decisamente più divertente, il Cesena che finora si era visto poco segna con Calò, di ginocchio, sugli sviluppi di un tiro non trattenuto da Chichizola, dopo un batti e ribatti clamoroso nell’area piccola.
Meno male che Shpendi aveva scalciato Reca e il Var Camplone se ne è accorto dopo due minuti di analisi delle immagini con l’invito a Prontera all’ ‘on field review’.
Allora lo Spezia prova a vincerla, Lapadula offre all’avanzato Wisniewski un rigore in movimento ma il difensore non colpisce neppure il pallone, l’azione prosegue e Bandinelli aspetta troppo a tirare e la sua conclusione viene ribattuta.
Il gol potrebbe arrivare col rigore che però Lapadula si fa parare da Pisseri, plastico anche nel deviare sopra la traversa il tiro dell’attaccante sulla ribattuta.
Da quel momento lo Spezia, che accusa il colpo, si rivede solo con un virtuosismo di Lapadula che non riesce a farsi perdonare e con un colpo di testa di Pio Esposito alto di pochissimo.
Le ultime due occasioni per segnare sono del Cesena con Ciofi che spara alle stelle da due passi davanti a Chichizola a 5 minuti dalla fine e con il subentrato Russo che in pieno recupero sfiora il palo con un colpo di testa. Poteva scapparci addirittura la sconfitta e sarebbe stata una vera ingiustizia.
Alla fine grande amarezza per la vittoria sfuggita, è normale, però non è ancora finita.
In attesa di vedere cosa farà il Pisa all’Arena contro il Mantova, poiché è sempre difficile vincere in trasferta in questo momento del campionato dove i punti valgono doppio, consoliamoci con il calendario che per lo Spezia propone cinque partite al Picco e solo tre fuori, mentre il Pisa le avrà divise in egual misura.
Se anche i punti di vantaggio dei toscani dovessero diventare cinque, la sfida resta comunque aperta.