Sembrava di rivivere la fotocopia della gara della scorsa stagione, con il Milan in vantaggio nel primo tempo, che può raddoppiare, ma non lo fa, il pareggio, il gol annullato, ma il finale è stato diverso.
Un finale che fa arrabbiare, perché con questa sono tre le gare perse al 90esimo dai bianchi, tre risultati che pesano sul bilancio di punti sino a ora ottenuti.
Di conto c’è la prestazione positiva, specie nella ripresa, il primo gol fuori casa e la sensazione che questa squadra stia migliorando sotto tanti punti di vista.
Sta mancando semmai anche quel briciolo di buona sorte che spesso è determinante.
Gotti schiera il 3-5-2 con Caldara a prendere il posto di Nikolaou e alla fine a farlo alla grande, risultando alla fine il migliore dei suoi, con Kiwior che si sposta a sinistra. Esterni di centrocampo Amian e Holm, centrocampo come con la Viola, Maldini in attacco a dar manforte a Nzola.
Pioli scegli Origi al centro dell’attacco, con Messias, Diaz e Leao dietro.
Il Milan inizia arrembante, ma non è uno Spezia che sta solo a guardare, cercando e trovando spesso spazio per ripartire.
Dragowski salva su Origi prima del vantaggio di Theo Hernandez, decretato dopo 5 minuti di VAR, decisamente troppi.
Nel primo tempo condito da un paio d’interventi di Dragowski e da un paio di traverse, c’è anche spazio per le azioni pericolose dei bianchi, la più clamorosa fallita da Nzola a pochi passi dal portiere.
La ripresa si rivelerà alla fine più equilibrata, con i ragazzi di Gotti a prendere in mano il gioco, sino al pari di Maldini, proprio lui che forse non avrebbe giocato se ci fosse stato Gyasi.
Il gol è molto bello, tiro a giro dopo aver caparbiamente rubato un pallone al limite dell’area.
La partita si fa dura, il Milan non ci sta, lo Spezia lotta con le forse che ha, non limitandosi a difendere, nel frattempo era entrato Reca per Amian.
I rossoneri vanno in gol con Tonali, un gol all’incrocio da fuori area, vanificato però dall’intervento del VAR che, anche stavolta in ritardo, richiama l’arbitro alla review.
L’intervento su Nzola è netto, niente gol, ma Gotti ne cambia comunque tre, anche per dare fiato in vista della gara con l’Udinese.
Il Milan preme, i bianchi non si arrendono, si difendono con ordine, ma è in agguato il novantesimo, già fatale con Napoli e Fiorentina.
Ellertsson perde palla sulla trequarti, Tonali la recupera e crossa per Giroud che va in cielo con il sinistro e schiaccia nell’angolo opposto.
E’ una beffa, ma così è il calcio.
Da domani penseremo agli errori fatti e anche alle prossime due, che vorranno dire tanto, stasera però si va via da San Siro con la sensazione che se gira il vento ci si possa anche divertire.
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