[ot-caption title=”Mister Bjelica sotto la Curva a Livorno – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/10/Bjelica-sotto-la-curva.jpg”]
La sfida Bjelica l’ha lanciata, e non solo ad Ebagua.
L’ha lanciata a tutto l’ambiente con la grinta mostrata in campo, furente verso arbitro e guardalinee; l’ha lanciata nel post partita difendendo a spada tratta la sua squadra spiegando con convinzione i motivi del mancato salto di qualità in classifica; l’ha lanciata anche quest’oggi, ad Ebagua, mostrando ancora la grinta della quale il Picco si è da mesi innamorato.
Toccherebbe forse adesso alla società , e alla tifoseria tutta, senza distinzioni di sorta, fare quadrato e seguire lo sfogo del mister che, attenzione, non è dettato da un episodio singolo in particolare, ma è il frutto dell’analisi di una situazione reale che lascia molto perplessi circa il trattamento ricevuto dallo Spezia in questo campionato.
L’espulsione stessa del mister, avvenuta nei primi minuti della partita con l’Avellino e praticamente sbugiardata dalla commissione federale in sede di squalifiche, è un danno ingente per una squadra. E’ un dettaglio anche questo da tenere presente.
Ora resta da capire quanto tutto l’ambiente riuscirà a remare nella stessa direzione e con la stessa forza, sulla rotta tracciata dal mister.
Che sia giusta o sbagliata questa rotta, è ormai quella ufficiale, quella uscita per prima e con grande forza.
La maturità di una società si misura probabilmente anche dentro queste cose. Il basso profilo sembra essere stato scelto, ma sarebbe deleterio disunirsi proprio adesso.
C’è da stare certi che i mille di Chiavari faranno sentire alla squadra e al mister il proprio appoggio incondizionato. Da anni questa tifoseria cercava un allenatore sanguigno, non per forza vincente. Ma “vero“.
Una persona che ribadisce che 800 chilometri di distanza sono un pretesto troppo semplice e banale per accusare e per sparlare, dando appuntamento al Bari e ad Ebagua al Picco, a maggio.
Parole queste che suonano come musica per la piazza, sognando che il Bari a quel punto si trovi ancora un po’ di posizioni sotto ed Ebagua partecipi, da spettatore, ad un Picco in fermento di passione come mai è stato in grado di vedere nei suoi anni in riva al golfo.