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E’ sempre più difficile per tifosi, osservatori e addetti ai lavori dare un valore preciso a questa squadra, darne un’inquadratura il più possibile concreta e riconoscerne la reale forza.
Sappiamo che si tratta di un gruppo quanto mai completo in ogni reparto, ricco di talentuosa gioventù e là dove occorre, anche di una buona dose di esperienza.
Senza dubbio è però un collettivo che non è mai riuscito a dare un colpo di reni serio a questo campionato pur avendone le potenzialità, una squadra che vive di molti alti e bassi e che spesso, per colpa o per sfortuna, non riesce a dare seguito a partite precedenti importanti, come è stato il caso di questa settimana.
E’ qui dove lo Spezia manca, là dove altre formazioni, sulla carta inferiori a livello di organico e per buona parte della stagione rimaste nell’anonimato, ci sono riuscite o ci stanno riuscendo, pensiamo al Vicenza, all’Avellino, al Perugia, al Pescara e al Frosinone che pur senza strafare è da mesi saldamente sopra a noi e riesce in un modo o nell’altro a restarci.
Ogni nostra vittoria, viceversa, è estremamente sudata, tirata, conquistata con le unghie.
Dalla partita di martedì contro la Pro Vercelli inizierà una nuova “campagna“, probabilmente più realistica riguardo alle nostre ambizioni, e cioè la conquista di un qualunque posto nei play-off, fosse anche l’ultimo disponibile, da giocarci verosimilmente contro Perugia, Pescara, Lanciano e Bari.
A meno che non vi sia un crollo di qualche formazione sopra di noi ad oggi non pronosticabile, ma certo non impossibile.
I continui alti e bassi alla lunga ci stanno facendo pagare un caro prezzo a livello di classifica, proprio nel periodo che si è entrati nella seconda parte del campionato, quella più delicata e decisiva.
Ora bisogna da tirare fuori tutto quello che c’è e prendere serenamente tutto quello che verrà, pensando al progetto serio della società fondato sugli anni a venire.
Ma ad ora c’è tanto da crescere per entrare nei play-off da protagonisti assoluti.
Ripartiamo da questa consapevolezza e cerchiamo un nuovo “inizio” dentro ogni partita che verrà.
Una nota a margine che merita forse di essere approfondita riguardano i continui cambi di modulo, obbligati e non, che probabilmente non stanno favorendo la ricerca di una completa crescita e di una chiara identità di squadra come invece era avvenuto in quei due mesi del girone d’andata in cui il 3-5-2 era il modulo base, quello che ha regalato sicurezza a tutti i reparti.
Persa questa sicurezza, si è smarrito il processo di crescita di questo Spezia.
Urge evidentemente andare al più presto sul sicuro e dare magari un freno ad altri esperimenti tattici non supportati da risultati positivi.
La serie B non perdona se non hai una chiara e solida identità, mentre spesso premia ossature formatesi nel tempo e che hanno la capacità di esprimere un gioco essenziale, mirato al subire il meno possibile.
Da martedì torneremo alla ricerca della nostra vera identità e della nostra forza.
Con una giusta dose di fiducia, che non deve mai mancare.