Ci sono predestinati e ‘figli di papà‘, la sfortuna di Daniel Maldini è quella di essere spesso etichettato come appartenente alla seconda categoria.
Un’etichetta pesante che non facilita di certo la carriera di un calciatore.
Per questo Daniel sta facendo di tutto per scrollarsela di dosso e semmai per far capire di appartenere alla prima categoria, per qualità più che per ‘nome‘.
Da questo punto di vista il destino sta cercando di dargli una mano, rendendolo protagonista proprio quando le sue gesta possono avere la risonanza maggiore.
Ecco quindi che Gotti sceglie di metterlo titolare contro la sua squadra del cuore, a Milano, e lui pennella un destro magnifico per il pareggio dello Spezia, poi vanificato dal gol di Giroud.
La storia si ripete venerdì al Picco, eccolo in campo a inizio ripresa e puntuale arriva il gol che permette ai bianchi di andare in vantaggio contro l’Inter.
Non sappiamo se due indizi a questo punto possano costituire una prova, di certo però possiamo dire che non mancano le qualità tecniche, in attesa che la crescita ne migliori anche quelle caratteriali.
Se infatti sembra esserci ancora tanto da migliorare, è proprio in quell’aspetto che non si insegna nelle scuole calcio, ma è quasi come una qualità innata che però deve emergere.
Anche perché il fisico non gli manca e può quindi andare a far la guerra in campo, provando a metterci tutto ciò che madre natura gli ha donato.
Da questo punto di vista Leonardo Semplici sembra aver toccato le corde giuste, sia dandogli fiducia con ampi spezzoni di gara, sia lavorando sulla testa del calciatore.
Non solo, Daniel sta ricevendo consigli e incitamento da compagni più esperti e che sanno bene cosa voglia dire lottare per una maglia, come Verde o capitan Gyasi.
Nella nostra fotogallery si possono notare proprio l’abbraccio di Daniele Verde e l’esultanza con Ema Gyasi, a porre ancora una volta l’accento su un gruppo di giocatori unito più che mai verso l’obiettivo finale.