Dragowski 6,5 – Tiene a galla lo Spezia con ottimi interventi su Brunori e Di Francesco, bravo anche nelle uscite nell’area affollata. Non può nulla sulla punizione perfetta di Stulac.
Amian 6,5 – In avvio soffre la velocità di Di Francesco e gli inserimenti di Segre, poi prende le misure e limita l’ex Lecce.
Bertola 5,5 – A parte un giallo ingenuo per un intervento decisamente scomposto su Brunori, il giovane difensore è bravo a tallonare il centravanti rosanero nella prima ora di gioco. Nel finale, però, l’inesperienza gli gioco un brutto scherzo. Prima si fa anticipare da Mancuso in occasione del 1-2, successivamente è suo il fallo che consegna a Stulac la punizione vincente.
Nikolaou 6,5 – Tiene a bada e senza troppi affanni Insigne. Quel giallo nel finale sporca la prestazione fin lì perfetta. Salta il Cosenza.
Elia 7 – Da ex cerca di farsi rimpiangere e ci riesce, sulla destra Lund non lo vede mai. Miglioramenti notevoli anche in fase di recupero palla, esce stremato ma sta diventando una certezza.
Cassata 6,5 – Mezzala, esterno, terzino, per Alvini è un jolly e, finora, lo spezzino non ha deluso.
Esposito 6,5 – Si fa vedere molto spesso per riceve il pallone e organizzare l’azione. Vero e proprio metronomo della squadra in fase di impostazione. A questo, aggiunge il lavoro sporco davanti alla difesa.
Zurkowski 7 – Si batte come mai lo avevamo visto fare, conduce due contropiedi a grandi falcate nel primo tempo e arriva anche alla conclusione. Fornisce l’assist per il gol di Pio Esposito, un nuovo inizio per l’ex Empoli?
Reca 7,5 – Fa prendere uno spavento a tutti gli spezzini in avvio perdendo un pallone sanguinoso. Si rifà poco dopo con un gol meraviglioso nel quale mette in mostra tutte le sue qualità: anticipo su Henderson, contropiede in velocità e piede debole che non ha niente da invidiare a quello forte. Esce nel finale toccandosi la coscia, si spera non sia nulla di grave.
Antonucci 6,5 – È lui che porta il primo pericolo alla porta di Pigliacelli con un sinistro al volo. Encomiabile il lavoro in entrambe le fasi venendo a recuperare e a giocare palloni nella propria metà campo. Costringe Lucioni a spendere il giallo.
Moro 6 – Non riesce mai ad arrivare alla conclusione ma regge bene il confronto con Ceccaroni.
Esposito P. 7 – Al primo pallone giocabile raddoppia per gli aquilotti. Secondo gol in campionato e momento d’oro per lui dopo il gol in Nazionale. Nel finale lotta, ma cicca anche una conclusione che poteva chiudere il match.
Bandinelli 6 – Staffetta con Cassata, dà sostanza in mezzo al campo.
Kouda 6,5 – Non era al meglio ma a giudicare dall’ultimo quarto d’ora in costante pressing sul portatore palla non sembra affatto così. Si fa notare per un paio di contropiedi che seminano il panico nella difesa rosanero.
Moutinho 6 – Alcune buone chiusure sul nuovo entrato Aurelio, molto attento.
Pietra S.V.
All. Alvini 6,5 – È un Spezia molto aggressivo e in costante pressing in avvio. Tanti gli errori dei padroni di casa in fase di costruzione, proprio su uno di questi parte la 4×100 di Reca. Nel finale di primo tempo gli aquilotti indietreggiano forse troppo e tornano a soffrire, ma è anche giusto che la squadra si abitui a gestire le fasi della gara. Nel secondo tempo, il Palermo continua a condurre la partita ma sembra far fatica a organizzare una vera occasione da gol. A quel punto arriva il raddoppio di Esposito. Nel finale, un leggero calo fisico ma anche fisiologico porta Mancuso a dimezzare lo svantaggio e lo Spezia a perdere un po’ la bussola. Alvini cerca di ricomporre i suoi con alcuni cambi ma i bianchi faticano a congelare palloni e far passare secondi. Nel complesso, quello del Barbera è uno Spezia completamente diverso rispetto a quello di inizio campionato, con un nuovo atteggiamento e nuove certezze. Il ritorno al Picco, nonostante le assenze, potrà rilanciare definitivamente la stagione degli aquilotti.
Arbitro Fourneau 5,5 – Vero, non concede due rigori al Palermo, e non sbagliando, ma distribuisce cartellini e falli con troppa facilità. Da rivedere l’azione del presunto fallo finale di Bertola su Soleri, visto che i due saltano di testa contemporaneamente, non colpendo la sfera.