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Dopo la vittoria di sabato pomeriggio al “Picchi” di Livorno, lo Spezia inizia la settimana che lo porterà alla seconda trasferta consecutiva, questa volta contro la Virtus Lanciano. Il “trittico infernale” di partite (Salernitana, Perugia e Livorno), si è concluso per gli uomini di Bjelica con nove punti conquistati: una buona prova di maturità e un buon passo avanti in classifica. Sergio Postigo, dopo le prime giornate di adattamento in cui non aveva brillato, ha fornito buone prestazioni e ha dimostrato di meritarsi la maglia da titolare. Nella consueta conferenza stampa della ripresa, ha parlato proprio il centrale spagnolo.
“Nella partita di sabato contro il Livorno siamo andati in vantaggio pur non giocando benissimo” – ha esordito Postigo – “Poi nel secondo tempo siamo cresciuti a abbiamo mostrato un grande voglia di portare a casa il risultato. La gara di sabato era molto importante per la squadra, ma non fondamentale. Le partite in trasferta sono complicate e una squadra forte come il Livorno ci ha impedito di fare il nostro gioco“.
Nelle prime partite non avevi fornito prestazioni brillanti, poi sei cresciuto: “Sono arrivato dall’estero, è normale che all’inizio ci sia stato un periodo di adattamento: non mi sono preoccupato di questo. Piano piano si migliora, la fiducia in me stesso sta aumentando e mi sto adattando al calcio italiano, che è un po’ diverso da quello spagnolo“.
A proposito delle differenze tra calcio spagnolo e calcio italiano, quali sono quelle che hai potuto riscontrare in queste prime partite? “Qui si gioca un calcio più fisico, in Spagna più tattico. Come difensore devo essere molto più aggressivo nei contrasti con gli attaccanti: in Spagna i centravanti pensano più al gioco con la palla, puntano meno sul fisico“.
Sei stato l’acquisto più costoso dello Spezia in questo mercato estivo, senti una responsabilità maggiore per questo? “La mia responsabilità è quella di fare il massimo per questa squadra: mi alleno sempre bene ogni giorno e penso a fare bene durante la partita, questo è il mio compito e mi impegno per svolgerlo al meglio“.
In Spagna qual è l’attaccante più forte contro cui hai giocato? “Quando ero nelle Primavera dell’Osasuna mi è capitato di giocare una partita di Liga contro il Barcellona e mi sono trovato ad avere vicino Messi ed Iniesta, i giocatori più forti contro cui ho giocato“.
Recentemente ci sono state le votazioni in Catalogna, tu da madrileno come vivi questa situazione? “L’unità è molto importante in tutto, nel calcio, nella famiglia e anche nel mio Paese: restare uniti rende più forti, quindi penso sia la cosa migliore“.
Quanto è stato importante per te in queste partite giocare al fianco di un calciatore esperto come Terzi? “Terzi è un giocatore molto esperto: mi parla durante tutta la partita e questo mi aiuta molto. Ma mi sono trovato molto bene anche con Piccolo e tutti i compagni mi hanno aiutato nella mia crescita, sia in campo che fuori, anche cercando di insegnarmi la lingua, cosa molto importante“.
“L’unità del gruppo è fondamentale in una squadra” – ha proseguito Postigo – “Se in una rosa c’è un solo giocatore forte, non fa la differenza, è più importante la forza del gruppo“.
Qual è l’attaccante più forte che abbiamo in squadra? “Io penso che hanno tutti caratteristiche diverse, ma sono tutti molto forti: Nenè, Calaiò, ma anche Rossi, che per ora ha trovato meno spazio degli altri. Siamo una squadra molto equilibrata e tutti sono importanti allo stesso modo, proprio come in un castello è importante ogni mattone“.