La prossima avversaria dello Spezia sarà il Carpi di mister Castori.
Non di certo un nome qualsiasi, bensì un tecnico, ahimè, ben noto ai tifosi spezzini per i suoi frequenti sgambetti in anni recenti al cammino aquilotto.
Oggi la sua posizione sulla panchina biancorossa non è delle migliori, a causa di un andamento di risultati profondamente negativo e di una classifica che continua a piangere.
Dopo la sconfitta interna contro il Perugia, il Carpi è diventato, in coppia col Padova, il nuovo fanalino di coda del campionato a quota 18 punti.
Ad aggravare una situazione già di per sé non ottimale, è stato l’approccio al 2019, in cui gli emiliani hanno strappato 1 solo punto in 5 gare.
Peraltro, poco o nulla hanno inciso finora gli acquisti di gennaio: Rizzo, Mustacchio, Rolando, Crociata, Coulibalì e soprattutto Cissè, chiamato a rimpiazzare i 3 gol del capocannoniere Mokulu, approdato alla Juventus B.
Numeri alla mano, a colpire in negativo è il rendimento casalingo, il peggiore della graduatoria.
Delle 4 vittorie stagionali, soltanto 1 è stata conquistata al Cabassi, per anni stadio difficile da violare.
Quest’anno invece la tendenza si è completamente ribaltata, al punto che in casa il Carpi è già caduto 6 volte.
Lo Spezia si troverà di fronte la solita squadra scorbutica, spigolosa, molto fisica e poco qualitativa, da sempre uno scoglio molto ostico da superare.
Una squadra operaia, capace di riconoscersi perfettamente nell’ideologia di gioco del proprio condottiero, mister Castori, un tecnico molto pragmatico, storicamente teso più al difendere e al non prendere gol piuttosto che all’offendere, badando non tanto alla forma, quanto alla sostanza.
Infine, per sintetizzare che tipo di squadra gli aquilotti affronteranno, riportiamo le parole dello stesso Castori di qualche giorno fa: “Il mio Carpi è anima e cuore“.
Importante sarà non guardare la classifica, rispettare l’avversario e ricordarsi di quanto fu complessa la sfida dell’andata.
Al Cabassi sarà una battaglia…