Inutile starci tanto a girare intorno, ormai il calcio sta diventando sempre più legato agli episodi.
Che lo sia sempre stato, oppure no, poco importa.
Ciò che interessa è il dato di fatto che, al giorno d’oggi, almeno in Serie B, non vi è partita che non sia condizionata da episodi.
Per convincere i più, basterebbe ricordare le ultime 3 sfide disputate dallo Spezia: Foggia, Ascoli e Cosenza.
In tutte, il risultato finale si è dimostrato figlio di episodi alquanto discutibili, su cui i 3 diversi direttori di gara si sono espressi, in parte positivamente (espulsione di Ninkovic che da il là alla rimonta o il rigore nella stessa partita su Mora), in parte in maniera pessima (rigore non concesso e gol annullato pro-Spezia a Foggia, espulsione diretta di Mora a Cosenza).
Seppur ci si vada inevitabilmente a parare, non si vuole ipotizzare che dietro gli errori vi siano scelte dettate da intenti di malafede.
Tuttavia si spera, anche se è avvilente ammetterlo, che siano sviste dovute all’incapacità della squadra arbitrale.
Anche perché, ahimè, non si parla più di errorini passabili, ma di abbagli madornali, su cui è doveroso soffermarsi.
Espellere Mora dopo un quarto d’ora, per una fallo di mano sacrosanto sì, ma mai e poi mai da sanzionare col rosso, è un delitto che penalizza lo Spezia e il calcio stesso.
Perché stravolgere così forzatamente una sfida che, per sua natura, sarebbe probabilmente stata differente, significa annullare i valori calcistici, quelli che emergono dal campo, gli stessi che in casi come questi non riescono ad imporsi sugli episodi, capaci di influenzare maggiormente i risultati finali.
In altre parole, si rischia di cadere nel più grave dei peccati, ossia di arrecare uno sfasamento della classifica, che con l’apporto della tecnologia, ad oggi, sarebbe stata certamente diversa.
Fortuna vuole che un primo passo sia già stato fatto: VAR già da play-off e play-out, per poi introdurla nei prossimi anni anche nella regular season, per tentare di porre un freno ad una situazione che, francamente, sta diventando insopportabile.
Dunque dateci la VAR, il prima possibile.
Il day-after Cosenza è dunque amaro.
Non solo per la 12ª sconfitta in stagione, la quarta nelle ultime 5 trasferte, ma anche perché le cadute pasquali di Cittadella, Perugia e Verona, ci avrebbero potuto regalare un piazzamento migliore, uno di quelli che ci consentisse di non avvertire più, o comunque meno, il fiato sul collo delle inseguitrici alla zona play-off.
E invece, probabilmente, fino al termine del campionato sarà bagarre.
La prima delle 4 finali restanti andrà in scena sabato prossimo, al Picco contro il Perugia, in quella che, di fatto, senza troppi giri di parole, è la partita più importante dell’anno.